I familiari delle vittime dell’amianto lanciano l’allarme dopo le trombe d’aria: “E’ un grande pericolo per la salute”

Con le alluvioni e le trombe d’aria che hanno colpito l’Emilia-Romagna è tornato fuori il tema dell’amianto, contenuto spesso in tettoie e coperture divelte dal maltempo e sparso nei territori colpiti. E Afeva-Associazione familiari e vittime amianto, ricordando che la legge lo ha messo al bando da 30 anni, torna a chiedere che “ritorni nelle priorità dell’agire politico dalle amministrazioni locali fino al governo centrale”. Anche perché “quello intorno a noi, proprio per effetto del tempo che passa, diventa sempre meno sicuro e sempre più pericoloso per la nostra salute”, sottolinea il presidente Afeva Emilia-Romagna, Milco Cassani. Le amministrazioni locali, la Regione e il Governo, afferma infatti, “devono fare di più per introdurre norme e aiuti che incentivino la rimozione in sicurezza dell’immenso quantitativo di amianto ancora in circolazione. Le immagini di quanto successo sabato scorso ci raccontano un Paese che interviene dopo aver subito ingenti danni invece che lavorare con forza sulla prevenzione”, stigmatizza. Cassani cita poi il presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, che proprio ieri ha avvisato la popolazione di stare lontano dalle aree dove ci sono detriti perché pericolosi. E chiede di “non derubricare l’importanza della questione amianto che continua a produrre sofferenza e morte anche nella nostra regione. Semmai dobbiamo prendere spunto dai disastri accaduti recentemente come il terremoto e l’alluvione e dagli effetti del cambiamento climatico in genere, per non perdere altro tempo e andare nei tempi più brevi possibili verso la mappatura dell’amianto nel territorio e un piano di rimozione e bonifica”.

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