Una estate piena di problemi sul fronte alberghiero: diversi gestori finiti nei guai perché non segnalavano la presenza dei clienti come previsto dalla legge, il caso dell’hotel di Valverde con i lavoratori lasciati a casa subito prima di Ferragosto e la sommossa dei clienti che si sono trovati praticamente senza cibo e servizi e hanno inondato di segnalazioni gli uffici comunali. A proposito di questo hotel, risulta che dall’inizio di questa settimana sia partita un’altra raffica di accurati controlli che impegnano la polizia locale, il Suap (Sportello unico attività produttive), il settore edilizia con la collaborazione di Comune, Ausl e Carabinieri. Una serie di accertamenti per fare chiarezza se tutto è stato fatto in piena regola. Nel caso contrario saranno sanzioni pecuniarie salate che resteranno poi da incassare.
Il sindaco Matteo Gozzoli affronta il problema dal punto di vista generale. «A dir la verità, quest’anno particolari segnalazioni su disservizi importanti ne sono arrivate poche, se si fa eccezione della oltre quindicina che si sono concentrate per Ferragosto e tutte riguardanti lo stesso albergo».
Il problema però esiste e non è da sottovalutare. «Non mi riferisco a nessun caso specifico, ma da quando sono sindaco dal 2016 – continua Gozzoli – ho notato un aumento progressivo di albergatori, a volte improvvisati e a volte avventurieri, che prendono in affitto strutture alberghiere per ottenere un lucro immediato, spesso sulla pelle dei dipendenti e dei clienti. Oppure non registrando le presenze, evadendo le tasse nazionali e anche quella comunale di soggiorno, evitando incombenze amministrative e la denuncia di guadagni, creando potenziali problemi anche per l’ordine pubblico perché le forze dell’ordine non sono a conoscenza di quali siano gli ospiti».
Un problema anche per la cittadina rivierasca e il suo turismo. «Noi con la Dmo puntiamo forte per caratterizzare il nostro turismo sotto diversi aspetti, come quello balneare, lo sport, la cucina. Poi purtroppo emergono casi che vanificano il lavoro che si sta facendo. Ma attenzione: è un errore definirli casi isolati, non è così. C’è un certo numero di strutture, che spesso rimangono fuori dalle associazioni di categoria e quindi senza nessun controllo, che agiscono senza regole».
Aggiunge Gozzoli: «Non lo possiamo definire un fenomeno incontrollato, ma sicuramente in aumento. E non riguarda solo Cesenatico, ma va affrontato in un contesto di Riviera romagnola. Cosa possiamo fare? Sempre più controlli, a partire dalle autorizzazioni edilizie. Ma spesso si tratta di subentri, per cui è più complicato effettuare un controllo completo». Insomma, c’è da lavorare. Per Gozzoli innanzitutto «servirebbe un maggiore controllo della classificazione alberghiera, il sistema delle stelle ormai è datato. Dobbiamo poi individuare, il Comune insieme alla Regione e alla prefettura, le modalità per essere più rapidi nei controlli».
Porca miseria ma quanti fini sagaci e coraggiosi commentatori. Uscite di casa e andate per strada a fare i professori, non dietro alla tastiera dello smartphone…inutili lamentatori seriali.
Beh io sono 15 anni che frequento la riviera ma negli ultimi anni vedo un degrado costante delle strutture e del servizio offerto. strutture con poca manutezione e mobilio vecchio. Moquette non pulite a fondo, personale preso per strada senza preparazione, non gli fanno neanche la formazione obbligatoria, mal.pagati quando sono pagati. perche gli organi come ispettorato del lavoro facesse il suo lavoro con controlli seri non saremmo in queste condizioni di e i clienti scappano invece che arrivare.