Hotel di Rimini vende camere inesistenti: clienti truffati

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«A Rimini c’è un hotel che prende prenotazioni per 50 camere, quando invece ne ha 10. I clienti chiamano a ridosso dell’arrivo ma non risponde nessuno, e ovviamente non riescono più a riavere indietro la caparra». Patrizia Rinaldis, presidente riminese di Aia, riassume una delle «decine di telefonate» che ogni giorno riceve da parte di persone che lamentano di essere state truffate da parte di un hotel di Marebello che al momento di accogliere i clienti pare dileguarsi nel nulla. In effetti, provando a chiamare i due numeri di telefono che campeggiano sulla home del sito web, l’unico rumore che si sente dall’altra parte della cornetta è quello della compagnia telefonica che comunica che l’utenza è irraggiungibile.

«È un danno d’immagine pazzesco alla nostra riviera - tuona la presidente, che non ha remore a definirsi arrabbiata e preoccupata -. Getta fango su tutti quei lavoratori onesti che da anni e anni si dedicano all’accoglienza turistica in maniera seria e corretta. Questi personaggi vanno fermati».

Oscurato su Booking

E infatti, Rinaldis non ha perso tempo. Quando le segnalazioni si sono fatte più frequenti, la presidente di Aia ha avvertito la polizia postale e successivamente Booking. «Sulla piattaforma è stato oscurato - osserva (in effetti, cercando il nome dell’hotel a due stelle sul portale non lo si trova) - e altri motori di ricerca si stanno adoperando per fare le stesso. Dobbiamo fare di tutto per fermare queste persone senza scrupoli». Ancora una volta, dietro all’hotel di Marebello ci sarebbe una soggetto che lo gestisce avendo rilevato la struttura dalla vecchia proprietà. E gli stessi che oggi hanno in mano l’hotel della frazione a sud di Rimini, l’anno scorso ne avrebbero avuto un altro in gestione a Cattolica.

Indagini in corso

Lo “strano caso” dell’albergo che si fa di nebbia al momento di accogliere i villeggianti sarebbe già sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine. «Gli inquirenti si stanno muovendo - assicura Rinaldis - e io invito tutti coloro che hanno fatto una prenotazione, pagando la caparra, per poi scoprire che la stessa è inesistente o che non hanno più modo di mettersi in contatto con l’hotel, di sporgere denuncia. È fondamentale questa azione, perché permette di dare una misura della portata dell’inganno che hanno architettato».

Occhio al prezzo

Onde evitare di incappare in spiacevoli situazioni come questa, Rinaldis consiglia di diffidare da strutture che propongono camere a prezzi sorprendentemente bassi.

«Per fare un esempio, in questo hotel - spiega la presidente di Aia - si vendono addirittura sei camere per 11 adulti, con un trattamento che comprendeva colazione, pranzo e cena con menù a tre scelte (carne, pesce e vegetariano), con tanto di acqua, bottiglia di vino o bevande dolci, e addirittura il servizio spiaggia con ombrellone e lettini, parcheggio e aria condizionata, il tutto per 459 euro totali. Senza specificare se è a testa o a camera, ma comunque un prezzo bassissimo».

Recensioni pessime

Intanto su piattaforme come Tripadvisor gli “aspiranti” clienti hanno lasciato recensioni non proprie entusiastiche del loro “soggiorno”.

Una famiglia scrive: «Abbiamo prenotato a metà giugno, solamente oggi, che è il 25 luglio, ci scrivono che la nostra prenotazione è stata cancellata. Non specificando nemmeno il motivo». «Una truffa - scrive un altro -. Prenotato un soggiorno di una settimana, prelevato l’intero importo un mese prima, una settimana prima cancellata la prenotazione. Ovviamente non rispondono al telefono».

E un altro ancora critica il ritiro “prematuro” delle somme dalla carta. «Un mese prima l’albergatore tramite messaggio comunica che la mia carta non dispone dei fondi necessari (i soldi c’erano invece, ed oltretutto avrebbe dovuto prenderli un giorno prima non 30) chiedendomi poi di inviare i soldi tramite bonifico pena l’annullamento della prenotazione, che poi è stata comunque cancellata per over booking».

Rinaldis, in attesa delle verifiche delle forze dell’ordine, conclude ponendo un interrogativo: «Non esistono modi per interdire queste persone, così che non possano più aprire hotel?».

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