Svastiche e grossi danni nella celletta della Madonna a San Mauro Pascoli

Svastiche e grossi danni alla celletta della Madonnina posta lungo il percorso del Rio Salto. Ieri mattina scoperto l’ennesimo vandalismo alla stessa celletta: è il quarto in meno di un mese oltre che il peggiore.
Due anni fa la celletta venne realizzata a margine della pista ciclo-pedonale del Rio Salto con la “prodigiosa immagine della Beata Vergine delle Grazie” di Fiumicino inserita nel tronco di una pianta. La celletta venne inaugurata in pompa magna, con il Comune che ha aggiunto due panchine per sosta e meditazione, e con benedizione del parroco don Bernabini. La celletta si trova a due metri dalla pista ciclo-pedonale, su una piccola area di proprietà di Romano Rocchi che ha prestato il terreno e viene curata da alcuni volontari.
Lo scorso 12 novembre il primo danneggiamento. Alcuni volontari scoprirono che mani ignote avevano arrecato danni alla Madonnina, oltre a rubare la cassettina delle offerte con i santini buttati nel fiume, spezzando l’altarino dove i fedeli appoggiavano i lumini e dove c’era la cassettina. Si pensò a una ragazzata e i volontari rimisero tutto a posto. Ma il 21 novembre i vandali si accanirono ancora sulla celletta. Con pazienza i volontari rimisero a posto, sperando fosse l’ultima volta, ma fecero denuncia ai carabinieri. Lunedì l’ennesimo sfregio con un nuovo danneggiamento. Ma ieri mattina, giorno dedicato alla Immacolata Concezione, è stato scoperto un vandalismo ancora più grave. La celletta è stata sfregiata con delle svastiche, data a fuoco un’immagine plastificata con note sulla storica Madonnina, il tetto annerito. Ieri tutti coloro che passavano di fianco alla celletta commentavano amaramente, come pure in rete sono state più d’una le segnalazioni di condanna.
Anche il consigliere comunale di minoranza, e referente Fdi, Simone Pascuzzi, ha stigmatizzato l’episodio: «Svastiche all’altarino della Madonna del Rio Salto» e ha portato a conoscenza che «in data 24 novembre ho richiesto l’installazione di foto trappole affinché i depravati psicolabili abbiano un volto».