Spaccio nella Notte Rosa di Cesenatico: gli amici arrestati sono stati “messi alla prova”

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  • 04 luglio 2025

Una sentenza di ricorso alla Corte Costituzionale (la n° 90 del 2025) pubblicata l’1 luglio ha completamente cambiato l’aspetto, ieri nell’aula del giudice Marco De Leva, del rito direttissimo a carico dei due amici arrestati per detenzione ai fini di spaccio di hashish durante la Notte Rosa di Cesenatico.

C.C., 23 anni, volto noto in città perché nel 2022 a Milano fermò un branco che a Capodanno molestava una turista in piazza Duomo, era stata arrestata insieme al 21enne F.F. dalla Polizia locale. I due fino a fine giugno, prima della sentenza pubblicata dalla Corte Costituzionale, rischiavano anche da incensurati una condanna a pena detentiva.

La vicenda è nota: i due giovani erano stati intercettati con alcuni grammi di hashish ai giardini al mare da pattuglie in borghese. Del fumo era stato attribuito il possesso alla ragazza.

Il 21enne, identificato e subito rilasciato dal luogo del fermo dell’amica, era stato poi ammanettato con lei perché sorpreso, durante le perquisizioni domiciliari a casa della 23enne, ad allontanarsi per gettar via un panetto di hashish da 400 grammi per non far trovare ulteriore droga da sequestrare agli agenti.

Dopo la convalida dell’arresto del 23 giugno ieri i due giovani - assistiti dagli avvocati Fabrizio Briganti e Francesca Battistini, nell’aula dove la Procura era rappresentata dal pm Francesco Buzzi - anziché affrontare il processo hanno evidenziato la recentissima sentenza della Corte Costituzionale dove la Consulta ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 168-bis, primo comma del Codice penale, nella parte in cui non consente la sospensione del procedimento con messa alla prova per il reato previsto dall’articolo 73 comma 5, ossia lo spaccio ed il possesso di lieve entità. Ora chi come i due giovani viene trovato in possesso di hashish, e senza un precedente o una prova evidente che si trattasse di volontà di spacciare, può chiedere soprattutto se incensurato la messa alla prova. Così il procedimento a loro carico è stato sospeso e verrà contattato l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna, che darà sia a C.C. che a F.F. un lavoro socialmente utile da svolgere. Se il loro comportamento in questo contesto sarà rigoroso, collaborativo e fruttuoso, alla prossima udienza (a fine ottobre) le accuse a loro carico svaniranno. Ad ora l’unica misura che hanno ancora in aula dopo l’arresto nella Notte Rosa, resta l’obbligo di dimora cautelare nel comune di Cesenatico. Sulla cui sospensione il giudice si è riservato, per valutare se toglierlo o sostituirlo con altro provvedimento e dar modo ai due di recarsi al lavoro e ai lavori socialmente utili più agevolmente.

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