Sanità, l’Emilia-Romagna pensa di far pagare un contributo agli over 65 per l’assistenza ai non autosufficienti

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  • 12 maggio 2025

BOLOGNA. L’Emilia-Romagna ragiona su una vera rivoluzione per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. E studia l’idea di un contributo collettivo chiesto a tutte le persone con più di 65 anni, tra i 200 e i 600 euro a persona all’anno, in base all’Isee, con cui finanziare tutti i servizi di assistenza necessari: dalle badanti alle strutture residenziali, fino alle cure domiciliari. Un «investimento di scopo», lo definisce l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, che parla anche di “idea innovativa e intelligente”. L’assessore, questa mattina a Bologna a margine di un’iniziativa dell’Ail, promuove così dunque la proposta lanciata oggi dalle colonne di ‘Repubblica Bologna’ dalla sua collega al Welfare, Isabella Conti.

«Ritengo che aprirà un ragionamento molto importante», sostiene Fabi- non solo a livello della Regione Emilia-Romagna. Secondo Fabi, dunque, è «un’ipotesi su cui lavorare in maniera molto concreta, cercando di far comprendere come la cura verso l’anziano, se ben strutturata, significa prendersi in carico in maniera integrata tra sanitario e sociale il problema della malattia cronica, che ha più fattori con-causali. Se non si affrontano in maniera sincronica, difficilmente possono essere risolti».

Quella lanciata da Conti, insomma, «è un’idea molto innovativa- insiste l’assessore regionale alla Sanità- in certi momenti si potrebbe definire un investimento di scopo. Dico investimento e non tassa- precisa Fabi- perché proviamo a pensare alle risorse che molti cittadini liberamente accantonano per il proprio futuro». Va dunque pensata «in questi termini e vedremo che in questo modo può essere aperta una strada veramente di alta innovazione a livello nazionale in cui ancora una volta la nostra Giunta vuole essere protagonista- conclude l’assessore- siamo una Giunta regionale che vuole innovare e che lancia il cuore oltre l’ostacolo, come fa Isabella normalmente quando si impegna su temi così rilevanti. Ed è forte l’integrazione della parte sanitaria con quella del welfare, i due Assessorati lavorano a braccetto».

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