Sanità in Emilia-Romagna, M5S: «Ugolini non ha credibilità, è insieme a chi sta distruggendo la sanità pubblica a favore dei privati». Lega all’attacco sulle liste d’attesa

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  • 08 ottobre 2024

BOLOGNA. A livello nazionale il Governo Meloni applica «un continuo e progressivo depotenziamento del Servizio sanitario». E questo è ciò che in dote «Elena Ugolini e la sua coalizione di centrodestra porteranno anche in Emilia-Romagna». A sostenerlo sono i coordinatori regionali dei 5 stelle, Marco Croatti e Gabriele Lanzi, che commentano così le dichiarazioni di ieri dell’ex sottosegretaria. «Sulla sanità la candidata delle destre alla presidenza della Regione Emilia-Romagna non ha alcuna credibilità- attaccano Lanzi e Croatti- predica bene ma razzola insieme a chi sta distruggendo la sanità pubblica a favore dei privati, alimentando disuguaglianze e ingiustizie».

Ugolini che «peraltro difende a spada tratta il Governo Meloni e le sue politiche sulla sanità», segnalano i due pentastellati. Croatti e Lanzi citano il rapporto della Fondazione Gimbe, secondo cui «nel 2023 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a prestazioni sanitarie, 600.000 in più rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno l’aumento della spesa sanitaria totale, pari a 4,3 miliardi di euro, è stato sostenuto esclusivamente dalle famiglie attraverso la sanità privata, con un boom a carico dei cittadini del 10,3% in un solo anno». Sempre per la Fondazione Gimbe, continuano i due coordinatori M5s, «la tenuta del Sistema sanitario nazionale è a un punto di non ritorno e con essa il diritto costituzionale al diritto alla salute. Ma nonostante questo cosa fa il Governo Meloni? Il Piano strutturale di bilancio deliberato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa prevede che il rapporto tra spesa sanitaria e Pil continuerà a ridursi nel prossimo triennio, con un continuo e progressivo depotenziamento del Servizio sanitario nazionale. Ecco quello che Ugolini con la sua coalizione di centrodestra porteranno in Emilia-Romagna».

Intanto sulla sanità la Lega va all’attacco invece della Regione Emilia-Romagna, parlando di «sistema al collasso e liste d’attesa intollerabili». Secondo il capogruppo del Carroccio in Assemblea legislativa, Matteo Rancan, «i dati regionali confermano quello che denunciamo da tempo: le liste d’attesa per alcune prestazioni chirurgiche sono diventate intollerabili e occorre un intervento immediato». Da un lato, afferma il leghista che porta il caso di Piacenza, «la chirurgia oncologica e quella cardiologica registrano tempi di attesa meno drammatici». Ma allo stesso tempo «altre aree presentano numeri che non possiamo tollerare. Per una protesi all’anca- riferisce Rancan- i pazienti piacentini attendono mediamente 144 giorni, mentre per un intervento di colecisti si arriva a 230 giorni, e addirittura 460 giorni per la rimozione delle emorroidi. Questo è inaccettabile». Secondo il segretario della Lega in Emilia, dunque, «la gestione sanitaria attuale, frutto delle scellerate politiche della sinistra, non funziona e la situazione è sotto agli occhi di tutti. I cittadini non possono essere lasciati in attesa per mesi, se non addirittura anni, per interventi fondamentali per la loro salute. È ora di intervenire seriamente per ridurre queste attese e garantire un sistema sanitario che risponda alle esigenze delle persone», conclude Rancan.

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