Rimini. Turista 13enne muore annegato, indagata una delle due educatrici che accompagnava il gruppo polacco in vacanza

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Si indaga per omicidio colposo ed è al vaglio della magistratura la posizione delle due accompagnatrici polacche che ieri mattina erano responsabili del 13enne morto annegato. Una delle educatrici sarebbe già iscritta nel registro degli indagati, quella che era in acqua con il ragazzino, mentre è da verificare la posizione dell’altra. Sul decesso il magistrato di turno, Luca Bertuzzi, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, un atto dovuto per chiarire la dinamica dei fatti e per consentire anche l’autopsia. E’ necessario quindi capire con la massima esattezza possibile la dinamica e le eventuali responsabilità delle due educatrici o di una sola. Il ragazzo faceva parte di un gruppo di studenti polacchi in gita a Rimini. Ieri mattina erano allo stabilimento 86 tutti insieme a fare il bagno. Le condizioni del mare però non erano le migliori, con bandiera rossa, e quindi sconsigliato fare il bagno per nuotatori poco esperti. Tanto è vero che il salvataggio del bagno 86 intorno alle 10.20 era dovuto uscire per recuperare proprio uno dei ragazzi polacchi che non riusciva a tornare a riva a causa della corrente. Una volta usciti tutti dall’acqua, una delle educatrici ha notato un paio di ciabatte lasciate sulla battigia e ha capito che uno dei ragazzini era sparito. E’ scattata così, intorno alle 10.30 una ricerca spasmodica con annunci continui della Publiphono e degli stessi carabinieri di Miramare. Almeno fino alle 12.45 quando la terribile realtà si è palesata sotto gli occhi di un turista del bagno 92. Steso sul lettino a prendere il sole, guardando verso il mare, ad un certo punto ha visto una schiena nuda emergere dalle onde. Ha capito subito che era un corpo. Si è gettato in acqua ed ha portato a riva il 13enne che non respirava più. Il turista, che coincidenza è un salvataggio polacco in vacanza a Rimini, ha subito chiesto aiuto al mosconaio del bagno 88 che è arrivato col bagnino di salvataggio. Insieme, hanno tentato una manovra disperata per rianimare il ragazzino con un lungo massaggio cardiaco. Sul posto c’era anche un’infermiera in vacanza. Il tentativo di rianimarlo è durato per circa tre quarti d’ora, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Sul posto è intervenuta la capitaneria di porto per le indagini sulla dinamica dell’incidente e i carabinieri. Molto probabilmente il 13enne era già deceduto quando è stato recuperato allo stabilimento 91-92. In quel momento inoltre il salvataggio della torretta 92 era in pausa, coperto dal salvataggio del bagno 88. Subito dopo il rinvenimento del corpo, i due salvataggi, quello dell’86 dove i ragazzi sono entrati in acqua e quello dell’88 intervenuto per rianimare, sono stati sentiti dagli inquirenti.

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