Rimini. Piazze e grandi piscine pubbliche, al Triangolone un “mega beach club”

Piscine, locali, luoghi di incontro, ma anche viabilità e parcheggi. Sono i “must have” comandati dal Comune di Rimini al progetto per il rinnovamento del Triangolone del porto. Quello affidato all’archistar Gianni Ranaulo, patron dello studio internazionale che si è aggiudicato l’elaborazione del progetto che dovrà essere pronto per la fine di quest’anno. Il masterplan, quello che cammina di pari passo, ma non insieme, al Piano spiagge, è infatti lo strumento a cui è affidato il compito di ridisegnare la geografia del tratto di lungomare che dal porto va fino a piazzale Fellini. Lì, dove secondo un “antico” progetto di palazzo Garampi sarebbe dovuto sorgere il parcheggio interrato, nell’area attualmente occupata dalla rotonda di fronte al Grand hotel. «Il posizionamento dell’area di sosta - spiega a proposito l’assessora all’Urbanistica Roberta Frisoni - verrà deciso di conseguenza alle infrastrutture inserite nel progetto, in modo funzionale agli altri spazi che sono stati indicati come necessari dal sindaco per la stesura del masterplan». Al momento, dunque, non è dato sapere dove, come, o quanti posti auto verranno realizzati (o, forse meglio dire, resteranno) nell’area del Triangolone. Un’idea delle sue sembianze future arriverà con la stesura del masterplan, «che comunque - assicura Frisoni - prevede una fase di confronto con i cittadini e le imprese della zona. Non verrà calato dall’alto».
Le piscine
Altro nodo da sciogliere, che promette di far discutere non poco, è quello delle celeberrime piscine, di cui quest’anno, complice l’ondata eccezionale di mucillagine, molti operatori turistici (bagnini in primis) hanno caldeggiato il via libera alla costruzione. L’idea della maggior parte dei balneari è quella di uno specchio d’acqua, «non una pozza», hanno sottolineato in tanti, da realizzare nel perimetro degli stabilimenti, determinante anche per dare concreta attuazione alla destagionalizzazione del turismo. Nelle “linee guida” fornite dall’Amministrazione, però, chiarisce Frisoni «si immagina anche la possibilità di prevedere le piscine in aree diverse da quelle degli stabilimenti, per creare strutture più grandi di quelle che sarebbero realizzabili nei singoli bagni, ad uso pubblico, vista la vastità della zona». Una sorta di “mega beach club” a uso pubblico, ricco di luoghi di incontro e in armonia col Parco del mare. Di conseguenza, l’opzione dei “giochi d’acqua” negli stabilimenti potrebbe tornare in auge.
Il Grand hotel
E nell’area del Triangolone, inoltre, si trova anche il Grand hotel, l’albergo a cinque stelle celebrato da Fellini, che, come ricorda il sindaco Jamil Sadegholvaad, «40 anni fa è stato riconosciuto come monumento nazionale». Nelle sue stanze infatti hanno dormito «il grande Caruso, Gorbatchev, Bush Senior, Federico Fellini e Giulietta Masina, Lady Diana, Christian Barnard, Tony Blair, Sharon Stone, Alberto di Monaco, Edward di Windsor, il Dalai Lama. Molte delle persone che hanno fatto la storia dell’ultimo secolo hanno percorso quello spazio a due passi dal mare, contribuendo così ad alimentare il suo mito, oggi ancora intatto grazie al lavoro della famiglia Batani».