Rimini. Insulti omofobi contro il Summer Pride
A giudizio per i commenti su Facebook

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Parole di odio nei confronti della comunità omosessuale, insulti proprio in concomitanza della manifestazione Rimini Summer Pride del 2017. Commenti postati su Facebook irripetibili per quanto brutti e insensati. Post del tipo “a Rimini città turista per famiglie con bambini e questi....” E giù insulti e turpiloqui di ogni bassezza. Frasi chiaramente omofobe che sono valse una denuncia per propaganda fondata sull’odio nei confronti di due “leoni da tastiera”. Una donna residente a Riccione e un uomo di Novafeltria che nel luglio del 2017 avevano postato sui social insulti e commenti offensivi nei confronti della manifestazione organizzata a Rimini per la giornata dell’orgoglio lgbtq+. Il procedimento ha visto una fase d’indagine per l’identificazione delle persone che avevano scritti i commenti usando dei profili - poi risultati reali - conclusasi con la richiesta da parte della Procura della Repubblica di un’archiviazione. Ma dopo una strenue battaglia portata avanti dall’avvocato di parte offesa, Christian Guidi in rappresentanza di Marco Tonti come presidente pro tempore dell’associazione Arcigay di Rimini, un’opposizione all’archiviazione e quasi 8 anni di attesa, oggi si terrà il processo davanti al giudice monocratico di Rimini. Certo la prima questione da capire è se si tratta di un procedimento già prescritto, ma comunque oltre alla questione giuridica c’è - e quella non si prescrive - la questione di principio a tutela delle libertà fondamentali e contro chi soffia sul fuoco dell’odio e dell’intolleranza.

«Pur non condividendo l’assunto della Procura della Repubblica per cui le offese essendo dirette “alla comunità omosessuale o agli omosessuali in genere” debba essere esclusa la punibilità - scrive l’avvocato Guidi - nel caso di specie vi sono elementi inequivoci che gli indagati si riferissero agli omosessuali della provincia di Rimini e più in particolare a quelli associati ad Arcigay Rimini e agli organizzatori del Summer Pride». Inoltre l’avvocato di parte offesa spiega che «la discussione in chat, circoscritta al territorio riminese, è correlata alla presentazione della manifestazione Summer Pride da parte di Arcigay Rimini; gli indagati parlano esplicitamente di “processione riparatoria” la prima che venne celebrata proprio contro il Summer Pride e gli omosessuali di Arcigay Rimini; si fa riferimento inoltre al Comune di Riccione che non ha concesso il patrocinio (unico comune costiero della Provincia) al Summer Pride e ad Arcigay». Il gip accogliendo la tesi della parte offesa ha quindi rinviato a giudizio e oggi parte il processo.

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