Rimini. Ex colonia Enel, Comune pronto all’esproprio. «Demolizione entro il 2025»

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Un paio di mesi e poi, dopo l’approvazione in Consiglio comunale, prevista per ottobre, del nuovo piano spiaggia, il Comune potrà dare il via all’esproprio. Ed entrare in possesso dell’ex colonia Enel di Marebello. Una delle tante strutture abbandonate, utilizzate da sbandati e senzatetto come luogo di ritrovo e di vita clandestina che, secondo il progetto predisposto dall’amministrazione Sadegholvaad, attende di essere demolita e trasformata in un ampio e moderno spazio pubblico con verde, piscine e servizi integrati col Parco del Mare. Commenta Annamaria Barilari, membro del comitato turistico Marebello e consigliera comunale Pd: «Col voto di giugno del consiglio regionale, che ha approvato la variante cartografica al Piano territoriale paesistico regionale relativa all’ex colonia Enel e rimosso il vincolo urbanistico di destinazione ricettiva, la strada che fino a qualche mese era tutta curve e salite, di fatto ha imboccato la discesa definitiva. Quella che porterà alla sua acquisizione, demolizione, e rigenerazione in chiave turistica e di quartiere. Il tutto entro il 2025». E finalmente il degrado (sporcizia, materassi e abiti buttati a terra) che, come mostra un servizio fotografico della scorsa primavera, regna al suo interno e su un’ampia area esterna verrà definitivamente cancellato. Continua Barilari, esponente politica, ma anche albergatrice: «La condizione in cui versa l’ex colonia è la stessa in cui versano tante altre ex colonie (la struttura fu edificata nel 1950 come luogo di vacanze per i figli dei dipendenti Enel e chiusa definitivamente nel 1980, ndr). Per questo come comitato turistico auspichiamo che il Comune non incontri intoppi nel suo iter burocratico. Perché quanto previsto dal progetto è qualcosa di unico e funzionale allo stesso Parco del mare». Che per l’estate 2025 sarà prolungato da viale Siracusa a viale Latina: inizio lavori previsto tra ottobre e novembre. «Voglio, però, aggiungere – conclude Barilari – che l’aera esterna, fino allo scorso anno, l’avevamo recuperata ad uso pubblico avendola avuta in concessione dal Comune per realizzarci eventi e estivi. Poi con la previsione dei lavori del tratto 7 del Parco del mare l’abbiamo dovuta lasciare. E, puntuali, sono tornati gli “ospiti”. Non all’interno, perché il curatore fallimentare che l’amministra dopo il fallimento della società che l’aveva acquistata per realizzarci un albergo aveva provveduto ad inizio estate a far saldare tutti gli ingressi, ma all’esterno. Al punto che un paio di settimane fa qualcuno aveva creato un comodo giaciglio su un’area a ridosso della spiaggia. Poi prontamente rimosso dal nucleo di pulizia urbana. Ma un paio di giorni fa mi sono accorta che erano rimasti i segni di quel “passaggio”: qualcuno aveva rotto le finestre e rimosso la saldatura di un cancello».

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