Rimini. Corse bus saltate anche per il Ttg, il Comune bacchetta Start

A fine settembre era stata la Cisl trasporti a denunciare disagi quotidiani per le innumerevoli corse saltate, per le lunghe attese alle fermate dei bus urbani, e per le aggressioni verbali subite dagli autisti. Adesso è l’assessora alla Mobilità, Roberta Frisoni, ad intervenire e rilanciare il problema: «Il nostro trasporto pubblico sta attraversando un periodo molto difficile e anche quella di oggi (ieri, nr) è stata una giornata critica sia a Rimini che in tutta la provincia - sottolinea -. Tante, troppe le corse saltate in questo periodo, in primis quelle per le scuole e stamattina (ieri, ndr) sono andati in sofferenza anche i collegamenti verso una fiera importante come il Ttg». ùE così, a fronte di un servizio trasporti cittadino che con la riapertura degli istituti scolastici è diventato una vera e propria emergenza, Frisoni, preoccupata, sollecita la società che lo gestisce ad individuare delle soluzioni. «Capiamo le difficoltà generali di un settore che in Italia è in crisi in ogni territorio - osserva -, ma francamente quello che sta accadendo in questi giorni in provincia è un problema serio che impatta sulla vita di cittadini, famiglie e imprese. Per questo, insieme alla Provincia, abbiamo convocato un tavolo di lavoro urgente con Start e Amr per cercare insieme, e senza scaricare colpe a destra e a sinistra, soluzioni nel breve, medio e lungo periodo».
La Cisl trasporti
Immediato arriva il commento del segretario della Cisl trasporti Rimini, Sandro Di Giacinti: «Intanto, chiediamo, come sindacati, di essere convocati a questo tavolo per far sentire la voce dei lavoratori. Perché mancando una decina di autisti a turno è naturale che a pagare lo scotto siano, poi, i cittadini, costretti ad aspettare anche un’ora alle fermate, visto il taglio continuo delle corse, dalle 120 alle 140 al giorno in questo periodo. Risultato? Riminesi infuriati e noi autisti offesi e insultati: proprio ieri (mercoledì, ndr), quattro passeggeri mi hanno aggredito verbalmente perché, non essendo arrivato il bus precedente, hanno scaricato la loro ira su di me, alla guida del pullman successivo». Continua Di Giacinti: «Così non si può più andare avanti. Facciamo un lavoro pesante e stressante, portiamo a casa 1.250 euro di stipendio mensile appena assunti, che diventa 1.320 euro con sette anni di anzianità di servizio, e ci dobbiamo beccare anche gli insulti della gente: pensate che un camionista prende 300 euro al mese più di noi e un ferroviere percepisce 2.500 euro al mese. Tutto questo in giornate come quella di oggi (ieri, ndr) dove, nonostante il 90% dei treni, intercity, regionali, frecciarossa, fermino a Fiera stazione, da viale Regina Elena a viale Vespucci c’è una fila continua di auto, dove per andare da Marina centro alla stazione impieghi mezz’ora e per arrivare alla Fiera almeno un’ora, e dove l’Adriatica è perennemente paralizzata».
La replica di Start Romagna
Conclude, allora, il presidente di Start Romagna, Roberto Sacchetti: «Aderiamo alla convocazione del Comune, come abbiamo sempre fatto del resto. Ma va detto che i problemi del trasporto pubblico, a Rimini come in Romagna e in tutta Italia, hanno denominatori comuni: fondi governativi largamente insufficienti, cronica mancanza di autisti, un modello di offerta che le amministrazioni ai vari livelli sono chiamate a determinare, difficoltà a muoversi in città sempre più trafficate e senza percorsi dedicati. Siamo, perciò, pronti a condividere, nel dettaglio, questi fattori di base e a trovare insieme ai partecipanti le soluzioni migliori per far fronte alle difficoltà».