Rimini. Caso Pierina, nuovi sopralluoghi. La polizia passa al setaccio il garage

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Nuovo sopralluogo ieri mattina in via Del Ciclamino dove l’avvocato Riario Fabbri, difensore di Louis Dassilva, il 34enne senegalese arrestato il 16 luglio scorso per l’omicidio di Pierina Paganelli, si è recato con un pool di colleghi avvocati, tra cui Andrea Guidi, per un riscontro. Un sopralluogo teso a conoscere i luoghi dove si sono svolti i fatti. L’unico difensore rimane l’avvocato Fabbri, mentre gli altri colleghi lo stanno solo supportando nel gestire la mole di dati ed informazioni. L’indagine infatti sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 29 coltellate la sera del 3 ottobre nel garage di via Del Ciclamino, non è chiusa. La Squadra Mobile della questura di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, anche ieri pomeriggio è tornata nel garage del condominio per nuovi esami e per confermare la linea dell’accusa. Come è noto da quando il gip Vinicio Cantarini ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Dassilva, l’unica ipotesi dell’accusa fino ad oggi è che ad agire quella notte fu proprio il senegalese dopo aver ricevuto 14 messaggi da Manuela Bianchi, nuora della vittima. Messaggi che solo in parte sarebbero stati recuperati dalla scientifica e che dimostrerebbero la relazione extraconiugale tra l’indagato e la nuora. La prova che la Procura ha mostrato al gip ottenendo gli arresti di Dassilva sarebbe una serie di filmati della telecamera della farmacia San Martino che in via Del Ciclamino ha ripreso l’indagato nelle ore precedenti l’omicidio, rivelando agli investigatori quali abiti indossasse Louis, poi l’auto di Pierina Paganelli che rientra da un incontro al tempio dei Testimoni di Geova, ed infine nuovamente - almeno nelle ipotesi accusatorie - Dassilva dopo che avrebbe gettato l’arma del delitto nei cassonetti dell’immondizia. Inoltre gli abiti indossati nel primo video non sarebbero quelli che successivamente l’indagato ha consegnato alla polizia, dimostrando per il gip una capacità di sotterfugio tale per cui confermerebbe i sospetti. Louis Dassilva è quindi in carcere da una settimana e in questi giorni sia la moglie che l’amante dicono di credere ancora alla sua innocenza. Valeria attraverso le interviste tv fa sapere al marito che deve “resistere” e ieri la donna è stata in Tribunale a Rimini per poter incontrare il gip e chiedere di presentare domanda per un incontro in carcere col marito. Il giudice però non era in sede.

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