Rimini. Botte e insulti alla madre malata, 25enne arrestato dopo l’ennesima aggressione

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Un giovane di 25 anni di origine romena è stato arrestato per la seconda volta per maltrattamenti nei confronti della madre convivente affetta da una grave malattia. Giovedì scorso la squadra mobile della Questura di Rimini ha notificato al 25enne il provvedimento di misura cautelare in carcere, emessa dal gip Vinicio Cantarini su richiesta del sostituto procuratore, Annadomenica Gallucci.

Denunciare il figlio per l’ennesima volta è stata per la donna l’unica strada rimasta per arginare la violenza del 25enne quando è in crisi di astinenza. Il giovane è finito in carcere dopo che qualche settimana fa ha aggredito nuovamente la mamma dimessa dall’ospedale dopo un delicato intervento chirurgico. Sul posto è arrivata una Volante che ha riportato alla calma la situazione ed ha raccolto la denuncia della donna. Nella misura cautelare il gip ha contestato anche l’aggravante della recidiva in quanto, già in passato, era stato arrestato per maltrattamenti nei confronti della madre. Le denunce e gli interventi della polizia però non avevano fatto cambiare il ragazzo che, affetto da una dipendenza da sostanze stupefacenti, ogni volta che aveva bisogno di soldi iniziava a minacciare la madre, a offenderla e picchiarla. Le mandava messaggi di morte, “ti ammazzo” le scriveva e poi in casa erano continue scenate.

Prima di chiedere aiuto alla polizia, la donna aveva anche tentato di far seguire il figlio dai servizi sociali e dal servizio Sert. Gli specialisti avevano inserito il 25enne in un percorso di recupero ma il ragazzo non si era mai presentato. Un percorso di recupero fallito che aveva portato la madre a dover affrontare da sola le problematiche quotidiane che si presentavano.

Quando poi si era ammalata, non aveva più avuto la forza di combattere anche il figlio e l’unica cosa che le era rimasta da fare era stata quella di chiamare la polizia. Il giovane ora si trova in carcere ai Casetti e ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia alla presenza dell’avvocato d’ufficio. Il giudice dovrà decidere se il 25enne dovrà essere trasferito in una struttura di recupero o rimanere in carcere.

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