Riccione. Sorpresa nel cantiere per la piscina, dagli scavi spuntano reperti preistorici

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I lavori di riqualificazione e ampliamento dello Stadio del Nuoto, finanziati dall’Unione Europea, si rivelano anche una finestra su un passato molto lontano: durante gli scavi necessari per la realizzazione delle nuove fondazioni sono infatti emersi reperti che testimoniano l’antica storia del territorio, portando alla luce un patrimonio archeologico di notevole interesse. I reperti suggeriscono attività umane risalenti a circa 5.000 anni fa, e rappresenterebbero una serie di tracce di vita antica proprio su questo territorio.

Gli archeologi hanno individuato buche nel terreno che potrebbero aver ospitato pali di tende o piccoli focolari utilizzati in epoche preistoriche. Queste tracce, localizzate su un’area di circa 2.000 metri quadrati, sono state scoperte grazie all’analisi stratigrafica, che si basa sulla variazione del colore del terreno. A un metro e mezzo di profondità, infatti, è stata identificata una stratificazione che gli esperti hanno definito “piscina romana”, risalente a un periodo storico successivo, mentre le tracce preistoriche si trovano circa un metro più in basso.

«Nonostante l’importanza culturale delle scoperte, queste non hanno portato a modifiche nei piani di ampliamento dello stadio - dicono dalla ditta Mini Costruzioni, che si sta occupando del progetto -. Le aree interessate sono state documentate con rilievi fotografici e droni, e i lavori possono proseguire, con la consegna progressiva dei terreni liberati dalle indagini archeologiche».

L’iter

In seguito alla comunicazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, è stato imposto il monitoraggio archeologico per tutta la durata dei lavori. La relazione preliminare, redatta a giugno 2024, ha segnalato il potenziale interesse dei reperti rinvenuti, richiedendo un approfondimento degli scavi di tipo stratigrafico. Le scoperte non sembrano indicare la presenza di una città o di un insediamento significativo, ma piuttosto di tracce di vita quotidiana. Per gestire l’operazione, il Comune ha affidato il servizio di sorveglianza e scavo alla Società AdArte Srl, una realtà specializzata in indagini archeologiche, già attiva sul cantiere. L’intervento, del valore complessivo di 73.200 euro (Iva inclusa), garantirà l’indispensabile documentazione e preservazione dei reperti. I dettagli sono ancora in fase di analisi, ma le autorità locali e gli archeologi coinvolti sono in collaborazione per garantire la salvaguardia del patrimonio archeologico senza compromettere la modernizzazione delle infrastrutture.

Nella porzione di terreno interessata sorgerà la quinta vasca, parte di un progetto ambizioso dal valore di 4,8 milioni di euro.

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