Regione Emilia-Romagna, appello: «Cure gratis per l’endometriosi»

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  • 17 settembre 2024

BOLOGNA. In vista delle elezioni regionali di novembre in Emilia-Romagna riprende forza la campagna per chiedere di garantire la gratuità delle cure per l’endometriosi. Il comitato ha riaperto infatti la raccolta firme online, per incrementare le oltre 15.000 sottoscrizioni già raccolte finora a sostegno della petizione che chiede un riconoscimento e un miglioramento dei percorsi di cura per l’endometriosi. Si tratta di una patologia che colpisce milioni di donne in Italia, ma che a livello nazionale vede “incertezza sulle misure promesse dal Governo”. Anche in Emilia-Romagna la questione è rimasta in sospeso in Assemblea legislativa. Da qui il pressing del comitato. «Riaprire la raccolta firme è un segnale forte- afferma la portavoce, Sara Beltrami- non possiamo permettere che il tema dell’endometriosi venga dimenticato, soprattutto ora che c’è un’apertura politica. Vogliamo che le firme raccolte siano rispettate e che si passi finalmente all’azione. Su questo fronte stiamo incontrando i gruppi politici».

L’Emilia Romagna «può essere ancora una volta apripista per importanti cambiamenti in tema di salute femminile, come già avvenuto in passato», aggiunge Maria Celeste Esposto, ginecologa e fondatrice dell’associazione Endo-Care. “L’endometriosi è una patologia complessa e debilitante- afferma- il nostro obiettivo è ottenere un miglior accesso a diagnosi tempestive e cure specializzate». Dal canto suo Monica Santagostini, presidente dell’associazione Aendo, parla di «mesi di silenzio» e di «poca chiarezza sulle misure promesse dal Governo riguardo alla gratuità delle cure». Questo, unito alle «lunghe liste d’attesa per ottenere diagnosi e trattamenti adeguati, rende indispensabile un segnale politico forte e immediato. Troppe donne sono costrette ad aspettare mesi, se non anni, per ricevere le cure di cui hanno bisogno».

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