Ravenna. Traffico dei cuccioli blu dal finto pedigree: sei imputati, gli animalisti parte civile

Sei imputati e 52 parti offese, tra acquirenti truffati e associazioni animaliste. Di queste, sette si sono costituite parte civile, mentre solo una persona ha deciso di prendere parte al processo sul traffico illegale di cuccioli simil bulldog francese importati dalla Slovacchia e spacciati per la fantomatica “variante esotica”, caratterizzata della colorazione blu del manto, in realtà non riconosciuta con alcun pedigree. L’inchiesta condotta dalla Procura di Ravenna contesta l’associazione per delinquere di carattere transnazionale finalizzata a una maxi frode in commercio che si è protratta per anni, dal 2018 a 2024. Concluse le indagini, ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare Federica Lipovscek sono state accolte le costituzioni di parte civile di Enci, Lega anti vivisezione, Lega nazionale per la difesa del cane, Ente nazionale protezione animali, Anpana, Nogez e Rispetto per tutti gli animali. Tutti pronti a chiedere conto dell’attività gestita secondo l’accusa da un 40enne romano, la compagna coetanea originaria della Repubblica Ceca e residente in Slovacchia, un 42enne napoletano, una 44enne svizzera, una 47enne Milanese e un 70enne torinese.
Più di 500 pedigree falsi
Il sistema era rodato. I cuccioli venivano spacciati come esemplari di razza, venduti naturalmente a prezzi di mercato, anche oltre i 3mila euro. Occhi azzurri, manto grigio-blu, e una sfilza di vip in buona fede, contattati e convinti a promuovere la vendita in Italia. Gli incroci avvenivano con modalità potenzialmente rischiose dal punto di vista genetico per gli stessi cuccioli, senza nemmeno sottoporli alla prescritta vaccinazione e copertura antirabbica. Senza parlare poi delle modalità di trasporto.
Il business è andato avanti per anni, fino al sequestro, nel 2020, del sito “I cuccioli di Carlotta”, indagando inizialmente i due principali rappresentanti dell’attività, il 40enne romano e la compagna.
L’inchiesta coordinata a suo tempo dal pm Marilù Gattelli e condotta dal Raggruppamento Carabinieri Cites - Soarda, Nucleo Carabinieri Forestali e Squadra Mobile della Polizia di Stato di Ravenna, prese il via dal capoluogo bizantino e verso la fine del 2018, quando a Cervia andò a segno la prima di una lunga serie di vendite, in barba agli standard di razza fissati dalla Federazione Cinologica Internazionale. L’organizzazione importava i cani illegalmente da un allevamento in Slovacchia, e sempre nel Paese dell’Est Europa, in località Nitra, aveva registrato la sede legale della società “I cuccioli di Carlotta s.r.o.”. Qui però gli uffici erano deserti, in un edificio risultato dismesso. Almeno 500 i falsi predigree registrati, creando anche un ente ad hoc, l’“Ibcd Club italiano cani di razza” spacciato per associazione parallela all’Ente nazionale cinofilia italiana. Per l’accusa era parte dell’inganno commerciale costruito anche facendo leva sulla promozione di inconsapevoli vip.
Le celebrità e le diffamazioni
Sito internet, social network, e personalità del mondo dello sport e dello spettacolo, come Federica Pellegrini, Francesco Totti e Radja Nainggolan hanno prestato il proprio volto, ignari delle modalità di importazione e vendita illegali. E proprio vedendo l’allora campionessa di nuoto affacciarsi sui social con il musetto del cucciolo in mostra, la figlioletta di un noto albergatore cervese aveva convinto il padre a comprarle un esemplare simile. Prezzo d’acquisto 2.300 euro per un maschio scelto tra l’altro da una cucciolata. Alla consegna, il venditore si era presentato a bordo di una Mercedes, risultata essere uno dei veicoli utilizzati dalla coppia per fare avanti e indietro tra Italia e Slovacchia.
Fra le accuse campeggia infine anche la diffamazione aggravata. Vittima un’acquirente che avrebbe mosso critiche specifiche alla rete di vendite. Per screditarla sui social, i due principali imputati avrebbero creato una pagina a suo nome, etichettandola come persona affetta da disagi psichici e attribuendole gesti autolesionisti. Anche lei figura tra le parti offese del processo, che proseguirà a novembre.