Ravenna, molestie sessuali sul bus. Studentessa chiede numero del maniaco e lo fa arrestare

L’ha adocchiata alla fermata dell’autobus. Prima le avrebbe chiesto l’età. Quindici anni. Non è bastato per troncare sul nascere l’approccio. Anzi. Nel lungo tragitto verso casa da Forlì a Ravenna, il mezzo di linea si è trasformato in una gabbia. Lo sconosciuto, “un vecchio” agli occhi della ragazzina, l’ha molestata sessualmente spingendosi fino a baci e palpeggiamenti. Un viaggio dell’orrore avvenuto lo scorso settembre, che ha portato ora all’arresto di un 63enne originario del Congo e residente nella città mercuriale. Nei suoi confronti il giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del sostituto procuratore Lucrezia Ciriello, ed eseguita la settimana scorsa dalla Squadra Mobile.
L’incontro
Sarebbe accaduto la sera del 16 settembre, un sabato. L’adolescente, uscita da scuola nel primo pomeriggio, aveva trascorso la giornata a casa di un amico, per poi andare alla fermata sulle 18. In quel frangente le si è avvicinato lo straniero. Prima le avrebbe offerto uno spinello, insistendo, “dai fuma, fuma, ti fa bene“. Al rifiuto della giovane, avrebbe cambiato approccio, argomentando sulle usanze delle coetanee nel proprio paese d’origine, dove “le ragazze sono già sposate, hanno già dei figli, fanno già l’amore”. Saliti entrambi sul bus, l’uomo le si è seduto accanto facendosi più esplicito.
Preoccupata, la ragazza teneva i contatti via chat con un amico, che a un certo punto ha deciso di chiamarla. E’ stato nel corso della conversazione che lo straniero ha iniziato a palpeggiarla e a baciarla, prendendole a sua volta le mani. Inutile il tentativo di respingerlo. La giovane era come paralizzata. È scesa a Ravenna in via Circonvallazione al Molino, seguita dallo straniero. Provvidenziale l’intervento dell’amico al quale aveva scritto durante il tragitto, che l’ha raggiunta per accompagnarla dal padre, che l’aspettava alla fermata precedente. A casa, ha raccontato tutto ai genitori, insieme ai quali è andata a denunciare l’accaduto.
Lo scontro alla fermata
Rivedere lo straniero due giorni dopo alla fermata è stato un trauma. Questa volta però l’adolescente non era sola. Le amiche le sono state accanto, mentre un altro coetaneo ha deciso di affrontare il 63enne. Tra i due ci sarebbe stata una piccola colluttazione, fraintesa tra l’altro da alcuni giovani presenti in quel momento. Insomma, a sedare il trambusto è intervenuto un adulto e ognuno è andato per la propria strada. Consapevole di rischiare, il congolese è salito sulla corsa successiva, marcato a vista da uno degli amici della vittima.
Cruciale lo scambio dei numeri
Decisiva nelle indagini, un’intuizione della vittima, proprio nei momenti più critici di quel viaggio da incubo: si è scambiata il numero di telefono con il molestatore, scelta che ha consentito alla polizia di rintracciarlo e verificare che fosse proprio la persona indicata dalla ragazza. Ascoltata in questura in un contesto protetto, la giovane ha fornito dettagli dell’accaduto ritenuti dalla Procura precisi e concordanti. Una valutazione fatta anche dal gip, che ritenendo fondata l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e ravvisando il pericolo di reiterazione, ha disposto il carcere. Venerdì scorso, lo straniero, assistito dall’avvocato Filippo Raffaelli del foro di Forlì, è stato sentito dal giudice, avvalendosi della facoltà di non rispondere.