“Pio VII santo”: vescovo e abate in missione da Cesena in Vaticano per chiedere in udienza privata l’aiuto di papa Francesco

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  • 13 agosto 2024

Un “aiuto” che più elevato non si può (almeno in terra) per spingere all’avanzamento la causa di beatificazione di papa Pio VII Barnaba Niccolò Maria Luigi (in religione Gregorio) Chiaramonti.

Lo ha “promesso” papa Francesco direttamente al vescovo Douglas Regattieri che ieri mattina di buon ora è stato ricevuto in udienza privata dal pontefice assieme al priore del Monte dom Mauro Maccarinelli.

Che il vescovo Douglas fosse stato ricevuto in visita privata da papa Francesco lo ha riferito ieri la sala stampa della Santa sede nel consueto bollettino quotidiano in cui dà conto delle udienze di papa Francesco.

Con monsignor Regattieri c’era anche l’abate di Santa Maria del Monte, dom Mauro Maccarinelli, per una visita che era stata in un primo momento fissata per la scorsa settimana ma che poi era stata rinviata a ieri mattina alle 8: puntuale tanto che per l’ora di pranzo la spedizione della Diocesi di Cesena a Roma era già rientrata in Romagna.

«Avevamo chiesto un’udienza che ci era stata concessa - racconta dom Macarinelli - ed è andato tutto bene. Siamo al termine dell’anno Chiaramontiano ed al papa abbiamo portato anche un “report” di come sono andate le cose con le varie manifestazioni organizzate e quelle che mancano da qui allo scadere dell’anno celebrativo del bicentenario della morte».

Papa Pio VII era benedettino ed all’età di 14 anni era già entrato all’Abbazia del Monte prendendo il nome religioso di Gregorio.

Lo scopo più “saliente” della missione cesenate a Roma lo spiega il vescovo Douglas: «Abbiamo chiesto al papa un aiuto nella causa di beatificazione di Papa Pio VII che da qualche tempo è ferma a Roma. Ci ha detto che ci aiuterà: perché anche lui crede molto nella sanità di Papa Pio VII e quindi farà il possibile per informarsi ed accelerare il processo beatificativo».

Dal 15 agosto 2007 la Congregazione (oggi Dicastero) delle cause dei santi, a nome della Sede Apostolica, aveva concesso il “nulla osta” all’introduzione del processo di beatificazione di Pio VII, da quel momento divenuto “Servo di Dio”. Attore della causa è stata la diocesi di Savona-Noli: una scelta simbolica e non casuale perché in questo angolo del ponente ligure papa Chiaramonti soggiornò da “prigioniero” di Napoleone per quasi 3 anni dal 1809 al 1812.

Il 31 ottobre 2021 si è tenuta nella cattedrale Nostra Signora Assunta di Savona, alla presenza del vescovo Calogero Marino e del postulatore don Giovanni Margara, la cerimonia della prima sessione della fase istruttoria della causa di beatificazione di papa Chiaramonti.

Ora l’appello al papa lanciato dalla Diocesi di Cesena Sarsina e l’impegno del pontefice potrebbero dare nuovo slancio verso la santità a Pio VII. Una maniera prestigiosa di celebrare la fine dell’anno di studi, ricerche e preghiera a lui dedicato dai fedeli e dalla Chiesa di Cesena-Sarsina.

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