«Mio figlio svenne in biblioteca, fu portato via in ambulanza, dopo 6 anni mi chiedono i soldi»

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  • 29 luglio 2025

RAVENNA. «Mi è arrivato a inizio luglio un sollecito per pagare un ticket di 113 euro per un accesso in pronto soccorso del 14 maggio 2019 di mio figlio, all’epoca 17enne, che era stato trasportato all’ospedale in ambulanza dopo essere svenuto in biblioteca e aver sbattuto la testa. Ora, dopo 6 anni, mi arriva la richiesta di pagamento di un ticket di 113 euro senza specificare a cosa è riferito, nonostante mio figlio fosse stato trasportato come codice giallo».

Comincia così lo sfogo di una donna di Ravenna che ha ricevuto uno dei tanti ticket da pagare inviati in questi giorni dall’Ausl Romagna.

«Mio figlio per fortuna si riprese quasi subito, ma i medici consigliarono il trasporto in ps per effettuare accertamenti, poiché era molto giovane e non aveva mai avuto episodi simili e inoltre aveva sbattuto la testa. Al di là del mio fatto personale, ora mi chiedo: perché gli utenti non vengono informati sul posto che gli accertamenti in ps sono a pagamento? In base a che cosa si decide di fare pagare il ticket visto che mio figlio era un codice prioritario?».

La madre ha quindi deciso di chiedere informazioni direttamente all’Ausl. «Ho telefonato alla piattaforma amministrativa dove mi hanno girato un numero di telefono di riferimento, ma la risposta è stata: mandi una mail all’indirizzo di posta indicato nella lettera con le domande e attenda una risposta, non possiamo rispondere al telefono. Mail che ho inviato il 2 luglio, ad oggi ho ricevuto solo una risposta automatica che conferma che la mia mail è stata ricevuta e che interrompe i termini di pagamento indicati nella lettera di sollecito». Nella sua mail la donna ha chiesto all’Ausl di specificare i singoli costi delle prestazioni che sarebbero da pagare, ma resta l’amarezza: «Ho sempre rispettato le regole e pagherò se è dovuto, ma mi viene il dubbio che tutta questa faccenda e le lettere che stanno arrivando a centinaia di persone siano solo un modo per raccogliere soldi senza dare spiegazioni a nessuno. Ho sempre pensato che dovessero pagare solo i codici bianchi, ovviamente non è così, ma se una persona portata in pronto soccorso in ambulanza con un codice giallo deve pagare i ticket per gli accertamenti sanitari, allora la sanità è diventata a pagamento. Qualcuno mi ha addirittura detto che in quei 113 euro c’è il costo del trasporto in ambulanza (cosa smentita dall’Ausl, vedi altro articolo). Sarebbe davvero una beffa. In ogni caso, le persone andrebbero informate. E vorrei anche sapere - conclude la donna - perché aspettare 6 anni prima di inviare il sollecito? E’ assurdo».

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