ROMAGNA. È stata raggiunta l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici tra Federmeccanica, Assistal e le organizzazioni sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm. Dopo quattro giorni di intenso negoziato si è giunti, nel tardo pomeriggio del 22 novembre, alla firma per il rinnovo del CCNL 2025. L’intesa, che riguarda oltre un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori, prevede un aumento medio di 205,32 euro tra il 1° luglio 2024 e il 30 giugno 2028. L’aumento mensile al livello medio (C3 ex 5 liv.) è di 205,32 euro, di cui la prima rata è stata già erogata per 27,70 euro il 1° giugno 2025, a cui seguiranno le rate per i prossimi anni: 53,17 il 1° giugno 2026; 59,58 il 1° giugno 2027; 64,87 il 1° giugno 2028. Salgono anche i Flexible Benefit, che passano da 200 a 250 euro, da erogare entro febbraio 2026.
«Il rinnovo», spiega Cisl Romagna nel dare la notizia, «arriva dopo 17 mesi di trattativa, segnati da interruzioni, una rottura del tavolo e una mobilitazione nazionale che ha visto 40 ore di sciopero complessive. Le iniziative, distribuite tra scioperi territoriali, blocchi degli straordinari e due giornate di sciopero nazionale, hanno registrato alte adesioni e riportato la trattativa su un percorso costruttivo dalla metà di luglio. Oltre agli incrementi economici, l’intesa rafforza in modo significativo la parte normativa: più tutele per chi affronta patologie gravi, maggiori diritti per i lavoratori precari, nuove garanzie in materia di sicurezza e formazione, oltre a un miglioramento delle norme su appalti e conciliazione vita-lavoro».
«Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei Metalmeccanici», aggiunge la Cisl, «rappresenta un passo avanti significativo non solo sul fronte economico e normativo generale, ma anche in termini di parità di genere e lotta alla violenza di genere. L’accordo rafforza la forma di tutela aggiuntiva per le donne vittime di violenza, dove vengono confermate e introdotte garanzie per la parità di genere a tutto tondo. Un elemento tangibile di questo impegno è l’aumento della quota di contribuzione aziendale per la previdenza complementare dedicata alle donne, che cresce di 0,2 punti percentuali, arrivando al 2,2%».
«Questo rinnovo contrattuale è un risultato importante, che arriva in un momento particolarmente delicato per il settore metalmeccanico in Romagna», afferma Riccardo Zoli, segretario generale FIM CISL Romagna. «Un rinnovo che dà stabilità al settore e riconosce il valore del lavoro metalmeccanico. Molte aziende del territorio - dall’automotive all’elettromeccanica, fino all’indotto degli elettrodomestici - stanno attraversando una fase complessa che rischia di erodere competenze fondamentali costruite negli anni. In questo quadro, un contratto nazionale solido, con aumenti reali e diritti rafforzati, rappresenta un elemento di stabilità per migliaia di famiglie. Le 40 ore di sciopero sono state un passaggio decisivo: hanno dato voce ai lavoratori e hanno rimesso in moto la trattativa. L’aumento medio di 205 euro non è soltanto un adeguamento al costo della vita, ma un segnale di riconoscimento per il valore del lavoro metalmeccanico, che resta una colonna portante dell’economia romagnola. Accanto al tema salariale, considero particolarmente rilevanti i passi avanti su sicurezza e formazione. Oggi più che mai dobbiamo investire sulle competenze e sulla prevenzione: troppe persone continuano a morire sul lavoro, e ogni strumento che rafforza la responsabilità delle imprese e il ruolo dei nostri RLS è un pezzo della battaglia quotidiana che portiamo avanti. La FIM CISL Romagna continuerà a essere presente in ogni fabbrica per fare in modo che quanto conquistato venga spiegato alle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici che sanciranno la loro opinione e che poi diventi realtà concreta per tutte e tutti».