Lo stalker più denunciato è riminese, lo accusa persino la mamma

L’uomo più denunciato dalle donne? è un riminese di 47 anni querelato dalle fidanzate e pure dalla mamma. Probabilmente non c’è una classifica di un tale record negativo, ma se vi fosse, il 47enne riminese avrebbe un buon piazzamento. In carcere dal febbraio del 2022 per un cumulo di sentenze per stalking e maltrattamenti in famiglia, è attualmente a processo per atti persecutori nei confronti dell’ultima, in ordine di tempo, ex fidanzata. Difeso dall’avvocato Marco Lunedei, al giudice durante l’udienza in cui il pubblico ministero ne ha chiesto la condanna a due anni e 3 mesi, si è detto un uomo diverso “cambiato e consapevole”. Le sue disavventure iniziano circa 14 anni fa con la prima fidanzata con la quale, dopo i primi anni di amore travolgente, entra in crisi. Ma se lei è pronta a cambiare pagina ed andare avanti, la stessa cosa non si può dire per lui. Il 47enne prende una sorta di fissazione e inizia con tutti quei tipici comportamenti che configurano il reato di atti persecutori; appostamenti, telefonate nel cuore della notte, messaggi asfissianti e continue richieste di chiarimenti. Sentendosi soffocare e per paura di crisi ben più gravi, la ragazza lo denuncia e, così, il riminese finisce a processo. La prima pena per stalking, per fatti risalenti al 2011 (all’epoca non era difeso dall’avvocato Lunedei) e che diventa definitiva nel 2013, è un patteggiamento a 1 anno e 10 mesi con sospensione condizionale. Per un paio d’anni, evitato il carcere per un soffio, il 47enne pare rigare dritto: ha una bella relazione con una nuova fidanzata molto paziente. Le cose, però, non durano e nel 2016 arriva la seconda condanna per stalking. La vicenda è molto simile alla precedente tanto da poterla riassumerla con un’ossessione del 47enne per la ex fidanzata. Fissazione così esasperante da diventare persecuzione. La condanna definitiva a 2 anni e 6 mesi arriva nel 2018, ma ovviamente vista la recidiva, la pena sospesa per la prima condanna del 2013 diventa “non più sospesa” ed entra a far parte del cumulo.
Nel conteggio poi la Giustizia gli include anche una sentenza a 8 mesi per evasione dai domiciliari. Tra le donne che non riescono a tenerlo a freno si aggiunge, nello stesso periodo, la mamma che lo denuncia per maltrattamento. La causa scatenante? Le continue richieste di denaro che la madre non riesce a soddisfare e che sfociano in rabbia e delusione. Volano parole grosse e minacce. Per i maltrattamenti alla madre, il riminese è stato condannato a 2 anni in primo grado ed è in corso l’Appello.
Ma non è finita; perché la seconda fidanzata, quella che l’aveva già denunciato una volta, è costretta a denunciarlo una seconda. Il reato neanche a dirlo è sempre stalking. Attualmente detenuto a Castelfranco Emilia, lavora come contadino in una serra del carcere e la scorsa settimana è comparso davanti al giudice monocratico di Rimini per quello che è il suo terzo processo per atti persecutori. Ad ottobre è attesa la sentenza.