La Regione Emilia-Romagna: «Sanzionare Israele e arrestare Netanyahu»

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  • 14 maggio 2025

BOLOGNA. Sanzionare Israele e dare “piena attuazione ai mandati di arresto” emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A chiederlo è la Regione Emilia-Romagna, con una risoluzione promossa dalla maggioranza di centrosinistra e approvata oggi in Assemblea legislativa (contrario il centrodestra), prendendo così posizione sulla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Con questo atto, l’Assemblea impegna la Giunta regionale a “esercitare ogni azione, in tutte le sedi, anche nei confronti del Governo”, affinché si metta in campo ogni iniziativa possibile prima di tutto per il rispetto immediato del cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi da ambo le parti, il riconoscimento dello Stato della Palestina, la tutela dell’incolumità della popolazione civile della Cisgiordania e il sostegno al cosiddetto Piano arabo per la ricostruzione di Gaza. Nella risoluzione si chiede poi di “sospendere urgentemente” la vendita di armi a Israele e anche l’importazione di armamenti dallo Stato israeliano, ma anche di “sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano” e “sospendere l’accordo di associazione Ue-Israele”. A questo si aggiunge la richiesta appunto di “dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale”. Infine, si chiede di “rafforzare, nell’ambito delle competenze regionali, le azioni di cooperazione internazionale” in Palestina.

Respinta, invece, la mozione presentata da Fdi che chiede di “accertare le violazioni del diritto internazionale e umanitario, da chiunque compiute” e di sostenere “iniziative di de-escalation” per la pace in Medio Oriente, oltre al riconoscimento dello Stato della Palestina. Dai banchi del centrosinistra, più di un consigliere parla apertamente di “genocidio” a Gaza ad opera del Governo Netanyahu: dagli esponenti di Avs ai 5 stelle, passando anche per qualche consigliere Pd. Tutti gli esponenti di maggioranza intervenuti sostengono che “non possiamo voltarci dall’altra parte”, perchè “tacere significa essere complici, e respingono anche la tesi secondo cui criticare l’azione del Governo israeliano alimenti l’antisemitismo. Ma il centrodestra attacca. Per Ferdinando Pulitanò (Fdi), “il sospetto è che ci sia una certa strumentalizzazione di questa tragedia per attaccare il Governo”. Il meloniano Alessandro Aragona aggiunge: “Non voterò la risoluzione del centrosinistra perchè non è citato quanto avvenuto il 7 ottobre 2023. E’ una dimenticanza o una scelta politica? Ci si è soffermati molto poco sul ruolo di Hamas, che è il grande male dell’area mediorientale e la primaria causa di ciò che sta succedendo”. Anche per Pietro Vignali, capogruppo Fi, “l’unica soluzione passa da eradicamento di Hamas e non dal sanzionare Israele, che ha il diritto di difendersi ed è l’unico Stato democratico in quell’area”. Critico anche il consigliere Fdi Priamo Bocchi. “I cittadini emiliano-romagnoli non ci hanno votato per svolgere esercizi retorici su questo tema. Non siamo nell’assemblea dell’Onu. E non vorrei che attraverso una trattazione troppo militante o di parte di questo tema si possano alimentare sentimenti di antisemitismo, che stano dando segnali preoccupanti in tutta Europa”.

La capogruppo di Rete Civica, Elena Ugolini, sceglie invece di citare le parole di Liliana Segre, che “ci aiutano a essere più realisti e veri davanti a una situazione così drammatica”. Questa risoluzione “è distante anni luce da volontà strumentalizzazione politica- replica il capogruppo Pd, Paolo Calvano- nè vuole essere una critica al Governo o all’Europa. Ma vuole essere uno stimolo forte alla loro azione. Qualcosa di più è necessario farlo”. E aggiunge: “Affermare che il Governo Netanyahu va fermato, e che va fermata la strage di innocenti, non ha niente a che fare con l’antisemitismo. Il migliore modo per dimostrare di non essere antisemiti è dichiararsi convintamente antifascisti. E noi lo siamo”. Per la capogruppo Avs, Simona Larghetti, a Gaza è in atto un “massacro indiscriminato. Abbiamo stabilito un nuovo record di disumanità, nessuno può ignorarlo”. E il verde Paolo Burani esprime senza tentennare il suo “profondo disgusto verso lo Stato di Israele, che perpetrando un genocidio. Chiediamo al Governo italiano di uscire dall’immobilismo”. Secondo il 5 stelle Lorenzo Casadei “il principio dei due Stati rischia di morire sotto le bombe di Gaza. Apartheid, genocidio: non vi piace la parola? Chiamatelo come vi pare. L’importante è che si fermi. Smettiamola di pensare al vocabolario e guardiamo alla realtà”. Giovanni Gordini (Civici per de Pascale), parla di “cinismo e disumanità mostruosa” da parte del Governo israeliano, che “uccide un popolo con la fame” e attua una “scientifica distruzione dell’ambito sanitario”. Per questo, i numeri delle vittime “sono destinati a crescere”.

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