L’arrestato per tentato omicidio a Linaro venne ferito da una fucilata ad una spalla

La ricostruzione dei fatti avvenuti a inizio estate ora è stata completata nelle indagini coordinate dal pm Andrea Marchini. Così ieri mattina i carabinieri della stazione di Borello hanno arrestato su ordinanza del Gip il 56enne di origini albanesi residente in zona Spinello, B.S.. A suo carico l’accusa di tentato omicidio aggravato.
I fatti risalgono al giugno scorso. L’uomo, che tutti in zona conoscono col soprannome di “Nicola”, si era diretto a Linaro col proprio autocarro per investire volontariamente un giovane col quale aveva avuto screzi per futili motivi. Una persona che aveva più volte pesantemente minacciato.
I due avevano litigato per banalità “da bar”. In più circostanze. Ad esempio settimane dopo un alterco pubblico a ridosso di un esercizio commerciale, avevano discusso in strada, in zona Borgo delle Rose. Episodi per i quali, secondo le accuse, B.S. aveva accumulato acredine nei confronti del mercatese.
Quel giorno di giugno il giovane preso di mira dall’investitore stava facendo manutenzione alla sua auto sotto casa, vicino alla chiesa nel borgo di Linaro. Lui è stato colpito “di striscio” dall’investitore, riuscendo a salvarsi da danni peggiori saltando sul cofano della sua vettura. Ad essere centrato in pieno dall’autocarro condotto dall’arrestato era stato invece un 80enne, vicino di casa della vittima designata, che era al suo fianco. L’anziano riportò diverse fratture agli arti inferiori, per le quali era stato portato al Bufalini e giudicato guaribile in 40 giorni di prognosi. L’intera fase dell’investimento era stata ripresa dal telefono del giovane obiettivo dell’investitore. Aveva posizionato il suo smartphone su un piedistallo perché voleva effettuare una ripresa, da condividere sui social, dei suoi lavori di manutenzione alla vettura.
Le indagini condotte dai carabinieri di Borello anche grazie a quelle immagini estrapolate dal telefonino hanno permesso di certificare, in particolare, che l’autocarro era in uso e condotto da B.S., nonché di ricostruire tutte le fasi precedenti, coi dissidi e le minacce ripetutamente poste in atto dal 56enne nei confronti del giovane che voleva travolgere. L’elevato pericolo di reiterazione del reato ha convinto il Gip a firmarne la carcerazione preventiva: difeso dall’avvocato Carlo Malferrari, nega ogni addebito e stamattina comparirà davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia.
B.S. è un volto noto alle cronache per un evento che in passato le aveva visto coinvolto a Santa Sofia. Per le accuse di allora minacciava il suo ex datore di lavoro dal quale riteneva di dover essere pagato per delle prestazioni. Aveva fatto irruzione nella casa di quest’ultimo e lo stava prendendo a calci e pugni quando l’aggredito, così raccontò al Gip, per difendersi imbracciò un fucile legalmente detenuto e sparò due colpi. Centrando ad una spalla il 56enne ora in cella per tentato omicidio.