Indagine della Finanza sui rifiuti: dissequestrati dal giudice 15,5 milioni alla Zoffoli Metalli di Gambettola

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  • 03 maggio 2025

Sequestro milionario alla Zoffoli Metalli restituito dai giudici all’azienda gambettolese. Il tribunale del riesame di Milano, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Marco Linguerri, Alessandro Sintucci e Silvia Fasolin, ha annullato nei giorni scorsi il decreto con il quale il Gip milanese aveva disposto il sequestro di 15,5 milioni di euro alla Zoffoli Metalli.

Il caso

L’azienda con una sede a Tamara, una delle più importanti della provincia ferrarese, e a Gambettola in via Viole, è da mesi al centro di un’indagine della Guardia di Finanza di Trieste relativa a un presunto traffico illecito di tonnellate di metalli e sul riciclaggio dei relativi proventi. La Zoffoli, insieme alla lombarda Fc Metalli, secondo gli investigatori sarebbe stata cliente finale (e per le accuse una cliente “consapevole”) per l’acquisto di rifiuti metallici venduti in maniera illecita da alcune società considerate meri schermi e collegate a soggetti con contatti con la Camorra. I proventi di tutto sarebbero poi stati fatti transitare in società cartiere e quindi riciclati in vario modo. All’epoca del blitz e dell’apertura dell’inchiesta, la Guardia di Finanza aveva sequestrato circa 92 milioni di euro alle varie aziende coinvolte nei diversi accertamenti eseguiti. Di questi 15,5 milioni di valori all’azienda del patron gambettolese Alessandro Zoffoli. Accuse per le quali, stando almeno alle carte, al momento gli inquirenti non hanno trovato nessun movimento bancario sospetto sui conti personali dei 19 indagati; motivo per cui, secondo la tesi della Procura, il profitto del reato per tutti gli indagati è stato identificato nel “risparmio d’imposta” ottenuto dalle società con il traffico di rifiuti considerato illecito.

Sequestri al secondo tentativo

Tra gli argomenti evidenziati dalle difese, anche il fatto che già nell’estate del 2024 era stata rigettata dal gip una precedente richiesta di sequestro nei confronti della Zoffoli (e così della Fc Metalli), sequestro a tutela conservativa che in quel momento era stato quantificato in 63,5 milioni di euro totali, ossia il prezzo dei metalli che erano stati acquistati tra 2022 e 2024 in maniera ritenuta illecita. L’anno scorso era stato invece concesso il sequestro di 67 milioni di euro nei confronti della “Mira One”, società che forniva materiali all’azienda Zoffoli.

Soddisfazione ed attesa

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L’azienda spera ora che la decisione dei giudici d’Appello che hanno disposto la restituzione integrale di quanto sequestrato, possa convincere la Procura della Repubblica ad archiviare qualsiasi ipotesi di eventuali accuse future nei confronti della Zoffoli Metalli. «Siamo convinti della totale estraneità della Zoffoli Metalli e dei suoi amministratori rispetto ai fatti ipotizzati dalla Guardia di finanza - spiega l’avvocato Alessandro Sintucci -. Auspichiamo che questo provvedimento possa portare a una risoluzione positiva del procedimento in tempi brevi». Il patron Alessandro Zoffoli, nell’ora del dissequestro dei beni (tra macchinari e logistica lavorativa e liquidità) ha voluto ringraziare «tutti coloro che sono stati vicini all’azienda in un momento così difficile, certo che questo risultato confermi la solidità e la credibilità che la società ha sempre avuto e che merita sia sul territorio nazionale, sia europeo che internazionale. Continueremo a lavorare con ancor più orgoglio e determinazione di prima per soddisfare clienti, fornitori ma soprattutto tutti i nostri dipendenti e collaboratori, che in questi giorni di grande tensione e fatica, non hanno fatto mancare neppure per un momento il loro supporto all’azienda».

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