Il 19enne di Savignano in carcere accusato di due stupri fatti drogando le vittime

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  • 06 luglio 2025

Le sue vittime non ricordano nulla dell’accaduto. Per questo l’ipotesi al vaglio è che per arrivare a violentarle abbia utilizzato la “droga dello stupro”. Dopo essere stato arrestato a Gambettola, ora la Procura contesta ufficialmente a I.R. anche l’episodio avvenuto sulle colline del Rubicone una decina di giorni prima. Così il giudice ne ha sottolineato la pericolosità sociale. Facendolo passare dagli arresti domiciliari alla cella.

È rinchiuso cautelativamente in isolamento in carcere alla Rocca di Forlì il giovane - che compirà 19 anni ad agosto - che il Gip Elisabetta Giorgi ieri mattina ha sentito, in sede di convalida dell’arresto, per la violenza sessuale di cui si è reso protagonista ai danni di una 17enne (che non aveva mai avuto rapporti sessuali in vita sua) nella nottata tra mercoledì e giovedì scorsi a Gambettola.

L’interrogatorio del giovane si è tenuto ieri mattina in Tribunale dove a chiedere l’aggravamento della misura cautelare è stato il pm Vincenzo Bartolozzi. In aula il ragazzo (difeso dall’avvocato Grisela Mesi, ieri sostituita dal collega Sergio Onofri) non si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha dichiarato però solo di essere arrivato insieme ad alcuni amici a una festa in un bar a Gambettola. Di essersi ubriacato e di non ricordare nulla dell’accaduto e di rammentare solo il momento in cui era in ambulanza in viaggio verso il Bufalini perché “un gruppo di ragazzi” lo aveva picchiato.

Il gruppo era quello degli amici della vittima. è sentendo le loro testimonianze e quella della ragazza presente alla stessa festa che è stato ricostruito l’accaduto. «Non avevo bevuto alcolici in maniera particolare. Quindi non so perché - ha ricordato - ma ad un certo punto non ricordo più nulla. Sono stata violentata. Ero vergine e non avrei mai potuto dare alcun consenso ad un rapporto. Non ricordo neppure di essere arrivata in quel parco». Di qui la tesi che per portarla lontano da occhi indiscreti e violentarla, il suo aggressore le abbia fatto ingerire qualcosa approfittando dei cocktail appoggiati su un tavolo mentre tutti ballavano.

Quando si è “risvegliata” da uno stato d’incoscienza quasi catatonica, le erano stati strappati gli indumenti intimi in un parco a poca distanza dal locale dove era in corso la festa. Piangeva e veniva trattenuta dal 19enne poi arrestato, che mentre la picchiava continuava a violentarla. Ad interrompere la violenza è stata l’amica con la quale era arrivata alla festa. Non vedendola, preoccupata era andata a cercarla. Quando ha visto cosa stava accadendo le ha tolto fisicamente di dosso lo stupratore, che ha reagito picchiando anche lei e scappando.

I giovanissimi clienti del bar, sentiti l’indomani dai carabinieri, hanno raccontato di aver visto il 19enne trascinare via fisicamente la ragazza. Nessuno sospettava che potesse accaderle qualcosa di spiacevole fin quando l’amica giunta con lei non ha dato l’allarme, dopo aver visto lo stupro in atto ed essere intervenuta al vicino parco di via Montegrappa. «Ho iniziato a colpirlo ed è scappato dopo avermi picchiato. Poi sono stata raggiunta da altri amici che lo hanno inseguito».

Le analisi effettuate poi al Bufalini sulla vittima hanno avallato il quadro dell’accaduto così come descritto. E gli investigatori hanno sommato a questo anche le immagini estrapolate dalle telecamere private di alcune abitazioni della zona in cui la scena si sente distintamente più che vedersi. «A pochi gironi di distanza da una violenza simile consumata ad danni di un’altra ragazza nel parcheggio di una discoteca in collina - ha spiegato in aula il pm Bortolozzi - lo stesso indagato è stato denunciato per quei precedenti fatti. Riconosciuto inequivocabilmente dalla sua vittima di fine giugno». Per questo la Procura ha chiesto al giudice, visto il pericolo di recidiva degli stessi reati, che I.R. passasse dai domiciliari al carcere in attesa di giudizio. La difesa aveva invece chiesto una lieve diminuzione della misura, per permettere al 19enne di uscire dai domiciliari almeno per poter recarsi al lavoro stagionale che svolgeva da cameriere in una pizzeria di Gatteo Mare. In poche ore, nel primissimo pomeriggio di ieri, il Gip ha sciolto la riserva sulla vicenda e, pur non riconoscendo gli estremi per accusare il 19enne anche di sequestro di persona (la distanza dal bar al parco dove è avvenuto lo stupro è minima) ha spedito cautelativamente in carcere il ragazzo in attesa dei futuri sviluppi giudiziari su entrambi i casi di violenza sessuale che lo vedono indagato.

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