Rimini. «I ragazzini vogliono i dischi in vinile e i genitori devono comprare i piatti»

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«Le cassette? Capita di venderne qualcuna a cinque euro. Di quelle che tengo qui, vicino alla cassa, queste qui - dice il titolare di Zona disco, Louis De Ruiter, indicando una ventina di musicassette in cui si leggono i nomi di Ornella Vanoni e Loredana Berté -. Le rimanenze». Di album nuovi, in cassetta, il titolare del negozio all’angolo tra via Sigismondo e via Soardi giura di non aver mai ricevuto richiesta. Anche se dagli States giunge le notizia che Taylor Swift e Lady Gaga stiano registrando le loro canzoni proprio sui nastri di quelle cassette icona dei tramontati anni ’80, a Rimini, «questa richiesta non c’è. Tolti gli anziani, chi ancora ha i registratori per ascoltarle o qualche collezionista, non si vendono più».

Quello che invece è davvero risorto dalle ceneri in cui sembrava fosse stato sotterrato dai cd e la tecnologia digitale è il disco in vinile. «Negli ultimi cinque anni la vendita dei dischi è aumentata tantissimo. Per Natale adesso la proporzione tra cd e dischi è di un 60% di cd, ma un 40% abbondante sono vendite di vinili». E in prima linea, forse un po’ a sorpresa, ci sono i ventenni. «I cinquantenni sono i clienti migliori, ma a comprarli sono tanti giovanissimi - spiega il negoziante che vende musica a Rimini da 15 anni, dopo aver lavorato anche come grossista - e i loro genitori sono costretti a prendere i giradischi per farglieli ascoltare. Pensare che quelli di una volta sarebbero perfetti».

Melodia “ballerina”

Un ritorno al passato che mostra però anche qualche debolezza, a partire dai supporti per riprodurre le tracce registrate sui vinili. «Un buon giradischi, con braccio regolabile, costa almeno 300 euro, per i più buoni mille ci vogliono tutti. Ve la immaginate la faccia dei genitori di un ragazzino quando gli si dice questa cosa?». Va da sé, quindi, che molte scelte ricadano sui modelli più economici, che il signor Amazon piazza sul mercato anche a meno di 100 euro. E da qui il paradosso: «Compri un disco che in alcuni casi, tipo quelli di Kanye West, può costare anche 50 euro e lo ascolti su un “piatto” che ne costa 70, che ha un audio instabile, se si inceppa devi metterci una monetina da 20 centesimi, che dopo un po’ non gira più e molto probabilmente non durerà a lungo». In paragone, infatti, i classici cd sono sicuramente più “easy”. «Già il cd costa in media 20 euro rispetto ai 30 - 40 dei dischi, e una volta schiacciato play continua ad andare. Va avanti da solo. La qualità del suono magari è meno alta, ma non devi girarlo e cambiare lato per ascoltare altre canzoni. Ed è anche molto meno delicato: se cade non si rompe». Tuttavia, nonostante gli indiscutibili vantaggi del “caro” cd, il disco in vinile sembra aver imboccato la strada di un’inarrestabile ascesa. Quelli che vanno di più? «Tra gli italiani Dalla, Battiato e Battisti, tra gli stranieri i classici Pink Floyd, Led Zeppelin, Radiohaead, Taylor Swift. ma anche Arctic Monkeys, Tyler The creator ed Eminem».

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