I dati Cgil Sunia: il 70% degli sfratti in regione è per morosità incolpevole

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  • 06 novembre 2025

La crisi abitativa torna al centro dello scontro politico. Cgil e Sunia Emilia-Romagna attaccano duramente la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per l’accelerazione delle procedure di sfratto, definendola «una dichiarazione di guerra contro le famiglie lavoratrici e le fasce più fragili della popolazione». Per i sindacati, la misura rappresenta un passo indietro nei diritti e una scelta «ideologica e scellerata» che trasforma l’emergenza casa in un problema di ordine pubblico.

Secondo i dati diffusi da Cgil e Sunia, nel 2024 in Emilia-Romagna sono stati emessi 2.801 provvedimenti di sfratto, di cui il 70% per morosità incolpevole, cioè per l’impossibilità di pagare l’affitto a causa di difficoltà economiche non imputabili all’inquilino. Nello stesso anno le esecuzioni forzate sono state 1.799, a fronte di 8.642 richieste. Numeri che, spiegano i sindacati, non giustificano un inasprimento delle procedure ma semmai «politiche di sostegno al reddito e al lavoro dignitoso, insieme a nuovi investimenti nel Fondo Affitti e in quello per la morosità incolpevole, svuotati dalle ultime manovre del Governo».

La proposta di Fratelli d’Italia, che mira a trasferire l’accertamento delle vertenze da parte dei giudici a un’autorità amministrativa, è vista come un pericoloso precedente. «Significa - accusano Cgil e Sunia - privare l’inquilino delle garanzie fondamentali e accelerare le esecuzioni senza affrontare le cause reali del problema». L’effetto, sostengono, sarebbe quello di scaricare sui Comuni e sulle reti sociali «una crisi ormai ingestibile», con un impatto diretto sui servizi sociali locali.

I sindacati sottolineano inoltre come la Regione Emilia-Romagna stia lavorando, con i finanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti, a un piano di recupero del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP). «Mentre la Regione prova a dare risposte concrete - affermano - il Governo continua a negare soluzioni strutturali: nessun finanziamento per l’aumento degli alloggi pubblici e nessuna risorsa per sostenere gli affitti”.

I dati per provincia

La fotografia scattata dai dati provinciali conferma l’estensione del fenomeno. Bologna guida la classifica con 635 sfratti eseguiti e 2.827 procedure aperte, seguita da Modena (458 sfratti, 1.395 procedure) e Parma (401 e 962). Ma anche in Romagna l’emergenza si fa sentire.

A Ravenna gli sfratti sono aumentati dell’11,27% rispetto al 2023, raggiungendo quota 237 con 477 procedure avviate. A Forlì-Cesena il trend è analogo, con un incremento sia delle richieste sia delle esecuzioni. A Rimini, pur con un lieve calo, restano 236 gli sfratti eseguiti e 979 le procedure aperte. «Numeri che segnalano – spiegano da Sunia – un disagio crescente anche nei territori finora meno colpiti».

A livello regionale, preoccupa anche il dato sulle finiture di locazione: +16,3% in un anno. Molti sfratti sono stati intimati per consentire ai proprietari di aumentare i canoni, spingendo fuori dal mercato famiglie che fino a poco tempo fa riuscivano a pagare.

«Velocizzare gli sfratti in questa situazione non è un piano casa, è un piano per mettere in strada migliaia di persone», ribadiscono Cgil e Sunia.

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