Esagitato a Cesenatico, bloccato con lo spray urticante: inghiotte una chiave in ospedale e viene operato d’urgenza

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  • 18 ottobre 2025

Esagitato e furioso. Al punto che rischiava di auto ledersi e di farsi investire dalle vetture in transito. I carabinieri che lo avevano bloccato, per placarne l’ulteriore furia l’hanno dovuto fermare con lo spray urticante. Poi mentre doveva essere medicato in ospedale, è riuscito ad ingoiare una chiave e di conseguenza è stato operato d’urgenza all’ospedale Bufalini di Cesena.

Una storia delirante quella che ha coinvolto negli ultimi due giorni Adlil Kamlichi, 46enne di origini marocchine da anni in Italia e spesso a Cesenatico. Dove ha collezionato nel tempo una raffica di precedenti penali, soprattutto per reati contro i patrimonio.

Due pomeriggi fa al numero di emergenza 112 erano arrivate chiamate in serie dalla zona vicina all’Eurospin e alla stazione ferroviaria. Tutte segnalavano una persona in stato di agitazione, che aggrediva verbalmente i passanti e rischiava di farsi male o finire travolto.

I militari dell’Arma hanno rintracciato sul posto, una volta accorsi, Adlil Kamlichi e hanno impiegato non poco a contenerne lo stato di agitazione e per trasportarlo in caserma per le dovute procedure di identificazione. Legate anche, tra l’altro, alla sua posizione non completamente in linea con le norme di permanenza sul territorio nazionale.

“Visure” sul suo status e sulla sua identità che si sono interrotte bruscamente quando, in caserma, per evitare danni e autolesioni, al 46enne i carabinieri hanno dovuto spruzzare lo spray urticante in dotazione.

A quel punto per Adlil Kamlichi è scattato il trasferimento al pronto soccorso del Bufalini. Dove non si è placato, anzi. In un momento di agitazione ha trovato una chiave di quelle per aprire i pannelli dei contatori. E l’ha ingerita. Gli esami svolti successivamente hanno evidenziato come la chiave non potesse essere espulsa per vie naturali. Così, ieri in tarda mattinata, il 46enne è stato sottoposto ad una operazione di gastroplastica verticale endoscopica per estrarla dallo dentro lo stomaco. Quando le condizioni del 46enne torneranno ad essere ideonee alle dimissioni le forze dell’ordine decideranno se debba essere liberato, denunciato o dirottato verso un centro per l’espulsione dall’Italia.

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