BOLOGNA. Gli operatori dei centri antiviolenza saranno stabilmente all’interno degli ospedali dell’Emilia-Romagna. E’ l’impegno messo in chiaro oggi in Assemblea legislativa dall’assessora regionale alle Pari opportunità, Gessica Allegni, in risposta all’interrogazione del consigliere dem Niccolò Bosi. L’assessora conferma nel triennio 2022-2024 «un aumento di diagnosi di violenza nei Pronto soccorso della regione, anche perché gli operatori riconoscono sempre più casi e il sospetto di violenza accelera il percorso con un codice di gravità più alto». Dal 2023 le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna hanno individuato un referente della rete dei centri antiviolenza e la Giunta «conferma la volontà di proseguire nel rafforzamento di questo modello integrato, valutando l’opportunità di formalizzare e standardizzare la presenza programmata degli operatori dei centri antiviolenza all’interno delle strutture ospedaliere, in stretta collaborazione con i centri antiviolenza territoriali- afferma Allegni- l’obiettivo è trasformare il referente ospedaliero in un punto di contatto stabile e dedicato, garantendo che il servizio offerto non sia un semplice punto informativo, ma sia pienamente integrato nel percorso complessivo di accoglienza, protezione e accompagnamento delle vittime di violenza». Soddisfatto il Pd. «E’ fondamentale la tempestività nella capacità di risposta di un sistema integrato da parte di tutte le strutture regionali», commenta Bosi.
Gli operatori dei centri antiviolenza saranno stabilmente all’interno degli ospedali dell’Emilia-Romagna. E’ l’impegno messo in chiaro oggi in Assemblea legislativa dall’assessora regionale alle Pari opportunità, Gessica Allegni, in risposta all’interrogazione del consigliere dem Niccolò Bosi. L’assessora conferma nel triennio 2022-2024 «un aumento di diagnosi di violenza nei Pronto soccorso della regione, anche perché gli operatori riconoscono sempre più casi e il sospetto di violenza accelera il percorso con un codice di gravità più alto». Dal 2023 le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna hanno individuato un referente della rete dei centri antiviolenza e la Giunta «conferma la volontà di proseguire nel rafforzamento di questo modello integrato, valutando l’opportunità di formalizzare e standardizzare la presenza programmata degli operatori dei centri antiviolenza all’interno delle strutture ospedaliere, in stretta collaborazione con i centri antiviolenza territoriali- afferma Allegni- l’obiettivo è trasformare il referente ospedaliero in un punto di contatto stabile e dedicato, garantendo che il servizio offerto non sia un semplice punto informativo, ma sia pienamente integrato nel percorso complessivo di accoglienza, protezione e accompagnamento delle vittime di violenza». Soddisfatto il Pd. «E’ fondamentale la tempestività nella capacità di risposta di un sistema integrato da parte di tutte le strutture regionali», commenta Bosi.