Emilia-Romagna, M5S: “Chiudete i macelli equini”

BOLOGNA. Chiudere i macelli equini in Emilia-Romagna. A proporlo è l’M5s attraverso il consigliere regionale Lorenzo Casadei, che oggi in Assemblea legislativa ha chiesto conto alla Giunta del caso del macello equino di Correggio, nel Reggiano. In quella struttura, spiega in aula Casadei, l’associazione Animal Equality “ha documentato pratiche potenzialmente in contrasto con le norme vigenti, con cavalli lasciati in condizioni degradanti, procedure di stordimento non corretti, evidenti segni di stress e sofferenza”. Per parte sua, l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, conferma che “rispetto allo stabilimento di Correggio negli anni sono emerse irregolarità. Per questo sono stati comminati sette provvedimenti sanzionatori su trasporto, abbattimento e dissanguamento degli animali. Stiamo comunque valutando ulteriori azioni per garantire maggiore efficacia di tutte quelle disposizioni che riguardano il benessere animale”, garantisce l’assessore. Ma il consigliere 5 stelle chiede un passo in più. “Un sondaggio Ipsos dice che l’83% degli italiani è contrario al consumo di carne e che il 70% ritiene i cavalli animali d’affezione- ricorda Casadei- su questo vorrei che la Regione Emilia-Romagna desse seguito alla risoluzione sulla Pet Therapy e quindi anche pensare a un processo di riconversione di queste strutture, perché possono anche fare del bene se c’è la possibilità di riconvertirle. Su questo serve un grande sforzo”. Come 5 stelle, ricorda il consigliere, “sosteniamo anche la legge nazionale presentata dal Pd per l’abolizione dei macelli equini”.

Intanto, proseguono le indagini sulla ditta di macellazione di carne bovina con stabilimenti nel Reggiano, a Salvaterra, e nel Mantovano, a Pietole, finita al centro anche di un’inchiesta di Report. “Nel corso delle indagini congiunte tra Ausl di Reggio Emilia, l’Ats Val Padana e Nas di Parma e Cremona è stata ricostruita la tracciabilità di tutte le partite di carne provenienti da Paesi extra Ue congelate a Salvaterra, trasferite a Pietole a partire dal dicembre 2024 e successivamente rientrate a Salvaterra”, spiega ancora Fabi, in risposta questa volta a un’interrogazione del consigliere regionale Avs Paolo Burani. “L’Ats Val Padana ha disposto il ritiro dal mercato di circa 1.500 chili destinati alla ristorazione su navi da crociera- elenca l’assessore- circa 100 chili destinati a un ristorante della provincia di Modena, e queste sono già state interamente consumate al momento della notifica, e circa 3.000 chili destinati a una ditta produttrice di alimenti per animali da compagnia, anch’essi già consumati”. I servizi veterinari dell’Ausl di Reggio Emilia hanno inoltre “disposto il blocco ufficiale e il sequestro nel deposito di Salvaterra delle altre carni provenienti dallo stabilimento di Pietole. Una misura precauzionale in attesa degli esiti delle indagini congiunte, che stanno andando avanti. Sarà nostra premura tenere informata la cittadinanza sugli sviluppi della vicenda”, assicura Fabi.

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