Ciacci: “Così rafforziamo l’identità enogastronomica di San Marino”

Presentato il 10 agosto , presso la Cantina Vini di San Marino, il progetto congiunto promosso dalla Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e l’Agricoltura e dalla Segreteria di Stato per il Turismo: “Dalla Terra alla Tavola”. L’iniziativa rappresenta un nuovo, prezioso tassello in un percorso di lungo periodo dedicato alla valorizzazione delle eccellenze gastronomiche e vitivinicole del Paese,
Segretario Ciacci, da dove nasce l’idea di questo progetto intitolato “Dalla terra alla tavola”?
«L’idea nasce da una riflessione semplice ma potente: il cibo e il vino raccontano la storia di un territorio tanto quanto i suoi monumenti. San Marino ha una tradizione agricola e vitivinicola di qualità altissima ma sentivamo il bisogno di renderla ancora più riconoscibile, un tratto distintivo che ogni visitatore porti nel cuore e nel palato».
Qual è l’obiettivo?
«Rafforzare l’identità enogastronomica di San Marino creando un filo diretto tra produttori locali e ristoratori in modo che le nostre eccellenze diventino presenze fisse sulle tavole. Dalla vigna alla bottiglia, dall’orto al piatto, ogni passaggio deve valorizzare il “saper fare” sammarinese con una rete tra agricoltura, turismo e ristorazione».
Perché partire dal vino?
«Perché è l’ambasciatore naturale di un territorio. Ogni sorso racchiude il lavoro delle nostre colline, clima e tradizione. I nostri vini meritano di essere conosciuti e scelti non solo dai residenti ma da chi viene a visitarci. È un biglietto da visita straordinario».
Nel progetto si parla di logo e bicchieri brandizzati. Perché questi dettagli?
«Sono elementi che rafforzano immagine e riconoscibilità. Il logo unifica l’iniziativa mentre i bicchieri brandizzati, presenti nei ristoranti aderenti, diventano un simbolo di appartenenza al progetto».
In che modo questo progetto si inserisce nella strategia turistica del Paese?
«Il turismo enogastronomico è un motore sempre più importante. Quando un turista visita i nostri luoghi storici, si ferma a mangiare e bere. Noi vogliamo che in quell’esperienza riconosca la nostra identità, che possa dire “a San Marino ho mangiato e bevuto qualcosa di unico”. Questo genera ricadute economiche positive, fidelizza i visitatori e sostiene le filiere locali».
Che messaggio vuole lanciare a ristoratori e produttori?
«Questo progetto è inclusivo: un invito a tutti a partecipare, a sentirsi ambasciatori del gusto sammarinese. Produttori e ristoratori sono protagonisti di questa storia».
E ai visitatori?
«Che San Marino non è solo una meta da vedere ma da vivere e assaporare. Venite a trovarci, lasciatevi raccontare la nostra storia attraverso il vino, l’olio, i piatti tipici».