“Il Natale a tavola è un momento sereno, mettiamo da parte l’ansia da prestazione”

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«Ecco come evitare le abbuffate natalizie». Che piaccia o no le feste recano in dono anche una buona dose di chili di troppo tra pranzi formato famiglia e apericene con i colleghi. A sfornare consigli per correre ai ripari è la psicologa e psicoterapeuta Laura Balzani.

Consigli per non esagerare?

«Il pranzo di Natale e le feste trascorse a tavola dovrebbero essere un momento piacevole e spensierato, in cui incontrarsi e godere della compagnia dei commensali. Un tempo lento da assaporare, su tutti i fronti. A volte però capita che queste occasioni diventino una sorta di performance per chi deve organizzare pranzi o cene: scegliere le portate “giuste” per il menù, decidere quali vini abbinare, pensare come addobbare la tavola e cercare di fare bella figura rischiano di creare tensione e stress. La prima domanda che ci si deve porre, quindi, è cosa si desidera per sé e per i propri invitati. Se l’obiettivo è trascorrere un momento sereno e di condivisione, non è necessario stupire o rendere tutto impeccabile e da rivista: poche portate, preparate con la cura che si dedica a ciò a cui si tiene, sono sufficienti. L’importante è godere della presenza delle persone care. Se predomina l’ansia da prestazione, è utile prendersi un momento per capire quali aspettative proprie ed altrui sono implicate e come non rimanerne schiacciati. Se la prospettiva di cucinare è fonte di apprensione o fatica, occorre organizzarsi per tempo, pianificare e condividere i preparativi arrivando alla festa senza affanni».

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Pillole di saggezza ed errori da evitare.

«Preziosi suggerimenti arrivano dalla mindful eating, che aiuta a mangiare in modo consapevole, coinvolgendo tutti i sensi osservando forma e colore dei cibi, ascoltando il loro suono (ad esempio mentre li stiamo tagliando)esplorando profumi e consistenza, senza fretta. Assaporare a 360 gradi dona una soddisfazione più compiuta, il che evita gli eccessi. Meglio non digiunare né ridurre drasticamente l’alimentazione prima dei pasti delle feste, poiché si rischia di perdere il controllo. Ricordiamo inoltre di masticare lentamente: ci permette di gustare appieno i sapori come un sommelier che degusta un vino, oltre a favorire il raggiungimento del senso di sazietà».

Un suggerimento pratico?

«Usare piatti dalle dimensioni regolari o più piccoli (mentre spesso i servizi “delle feste” prevedono piatti molto raffinati, ma più grandi della norma), poiché questo fa percepire il piatto come pieno a sufficienza. Tutti questi accorgimenti permetteno di godere dei momenti conviviali senza esserne sopraffatti».

Come sopravvivere (mantenendo la stessa taglia) alle cene aziendali o alle tante pizzate che ruotano sui passatempi dei figli?

«La parola d’ordine diventa ascoltarsi, pianificare ed organizzarsi. Le occasioni in cui ci si scambia gli auguri tendono ad essere giocate attorno al cibo e aperitivi, cene o uscite in pizzeria si moltiplicano e concentrano durante il periodo natalizio. Conoscere in anticipo dove si andrà e cosa prevede il menù aiuta a non sentirsi travolti. A maggior ragione vale l’indicazione di prestare attenzione a sensazioni e pensieri: la consapevolezza di riconoscere fame, sazietà o desiderio di mangiare per altre motivi permettono di non soccombere al susseguirsi delle tavolate. Dove possibile, inoltre, si può pensare a modalità alternative per scambiarsi gli auguri, anche riprendendo vecchie tradizioni o scegliendo qualcosa che abbia il sapore del Natale: un fuoco attorno a cui ritrovarsi, una camminata in mezzo agli addobbi in città, una pattinata sul ghiaccio in gruppo».

Condimento indispensabile delle feste il movimento?

«Assolutamente sì. L’attività fisica dovrebbe essere parte della nostra routine tutto l’anno. Nel periodo festivo si trova più tempo libero per organizzare passeggiate in compagnia di amici e parenti, praticare sport insieme (magari cogliendo l’occasione per sperimentarne uno nuovo), andare a ballare o organizzare una ciaspolata. Non dimentichiamo che l’attività fisica aumenta il livello delle endorfine, sostanze chimiche prodotte dal nostro corpo che inducono un senso di benessere, migliorano il tono dell’umore ed aumentano il livello di energia sperimentata. Perché privarsene proprio a Natale?».

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