Caccia, associazioni ambientaliste contro l’Emilia-Romagna: «Chiede di cacciare 23mila storni»

Home
  • 04 agosto 2025

BOLOGNA. Duro attacco di ENPA, LAC, LAV, LNDC, OIPA cono la Regione Emilia-Romagna. «Sterminare per il divertimento dei cacciatori centinaia di migliaia di piccoli uccelli migratori tra cui fringuelli – 20 grammi di peso, meno di una cartuccia - e storni: questo, vogliono fare molte regioni italiane, una parte delle quali ha così già avviato la campagna elettorale concedendo ai cacciatori nostrani di uccidere animali protetti in tutta Europa», scrivono le associazioni in un comunicato diffuso oggi.

«Le associazioni ENPA, LAC, LAV, LNDC, OIPA», prosegue la nota, «rendono noto l’elenco delle peggiori amministrazioni, certi che alle prossime votazioni gli elettori non se ne dimenticheranno, in particolare quel 70% di cittadini contrari alla caccia evidenziati nel rapporto Eurispes. Non c’entrano i presunti danni all’agricoltura – regolamentati dalla lettera a) art. 9 della Direttiva Uccelli - ma si tratta solo di un pretesto “motivato” da tradizioni crudeli, superate o inesistenti – per ampliare surrettiziamente le specie cacciabili (lettera c della sopra citata direttiva): proprio per questo, l’Italia ha già subito ripetute condanne da parte dell’Europa. Inoltre, le deroghe sono provvedimenti eccezionali, che devono basarsi su solide motivazioni scientifiche e sottoposti a regolamentazioni rigidissime e con regole ferree. Niente di tutto questo oggi. Con un tuffo nella barbarie del passato che ci riporta nel medioevo, ecco le regioni che consentono le cacce in deroga sui piccoli uccelli protetti per puro divertimento, e che in Conferenza Stato-Regioni si sono divise il bottino».

Le associazioni mettono al primo posto la Lombardia: «La regione ha chiesto di “cacciare” in deroga 41.552 storni e 97.637 fringuelli, ma vorrebbe anche il Frosone, la Peppola e Pispola e quindi ha impugnato al Tar il parere Ispra. Segue il Veneto con ben 70.123 fringuelli e 29.842 storni; la Toscana che ha chiesto di far uccidere dai cacciatori ben 119.847 fringuelli; l’Abruzzo (dove la “tradizione” è inesistente!) vuole 8.221 storni e 19.317 fringuelli; la Campania ha già autorizzato la caccia in deroga a 28.672 storni ma aveva chiesto anche i fringuelli; l’Emilia-Romagna chiede 23.062 storni e risparmia, bontà sua, i fringuelli, e il Lazio, pessimo, chiede 83.792 fringuelli e 35.660 storni. Poi c’è la Liguria, che è stata la capofila di questa carneficina, che ha deliberato l’uccisione di 25.984 fringuelli e 11.058 storni adducendo giustificazioni, assurde e ridicole come la tradizione gastronomica e il turismo, che invece viene del tutto scoraggiato dalle fucilate dei vecchi cacciatori. L’Umbria 49.795 fringuelli e 21.192 storni; le Marche puntano a 14.728 storni e 34.608 fringuelli; la Puglia 16.256 storni e chiude la Provincia di Trento che da anni conduce una guerra contro i selvatici: praticamente “solo” 12.829 fringuelli».

«Altro che prelievo di piccole quantità, come impone la direttiva Europea», proseguono le associazioni. «Questo scempio, ingiustificabile sotto ogni profilo – culturale, scientifico, etico, legale – è uno scempio e una sfida verso l’Europa: si apriranno altre procedure d’infrazione con sanzioni pecuniarie che pagheremo tutti. Regioni, state autorizzando il massacro a fine ludico ricreativo di 581.302 fringuelli e 230.242 storni: al voto, gli elettori non dimenticheranno la vostra crudeltà e il favore alla lobby dei cacciatori».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui