Aumenti nelle case di riposo? Over 65 tassati per l’assistenza? Cgil: «Gli anziani non sono un bancomat»

BOLOGNA. «Le famiglie e gli anziani non sono il bancomat dei gestori». Secca la replica Cgil ai gestori delle case di riposo dell’Emilia-Romagna, che attraverso il presidente di Anaste Emilia Romagna Gianluigi Pirazzoli hanno proposto di aumentare la retta di ricovero nelle Cra di 10-15 euro al giorno, «scaricando i costi su anziani e famiglie. Come Cgil e Spi Cgil Emilia Romagna riteniamo la proposta inaccettabile», taglia corto il sindacato. La richiesta peraltro è arriva all’indomani di quella dell’assessora regionale Isabella Conti, «con l’idea di chiedere agli over 65 anni dai 200 euro ai 600 euro in base all’Isee per finanziare l’assistenza, proposta declassata a stimolo al dibattito nei giorni successivi», annotano ancora Cgil e Spi. «Purtroppo- ricorda il sindacato- in questi anni gli aumenti inflazionistici, tanto rimarcati in diverse occasioni da parte dei gestori per chiedere un aumento delle rette a carico dell’utenza, o dei Comuni nel caso in cui gli anziani non riescano a pagare la retta piena, ci sono stati anche per i pensionati che non hanno potuto recuperare il potere d’acquisto perso: per il 2025 l’incremento mensile delle pensioni è stato di 1,8 euro». La manovra di bilancio regionale, peraltro, «prevede un incremento del fondo regionale della non autosufficienza di 135 milioni di euro nel triennio, di cui 85 milioni per il 2025 che in parte (circa 40 milioni) sono destinati a coprire i costi di rinnovo dei contratti del personale, naturalmente per chi lo ha fatto e non ci pare che Anaste sia fra questi. Riteniamo che la Regione debba velocemente riprendere il governo del sistema socio-sanitario con autorevolezza e coerenza, altrimenti il rischio è che ognuno si senta legittimato a dettare le proprie condizioni ed a pagarne le conseguenze saranno anziani e fragili di oggi e domani».