Alluvione, i comitati pronti a nuove manifestazioni

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  • 09 settembre 2025

Si avvicina l’autunno e tornano a farsi sentire i comitati degli alluvionati, pronti a nuove manifestazioni. “Viviamo nell’ansia costante di ogni allerta meteo, senza più serenità. Chiediamo interventi immediati, semplici, rapidi, verificabili. Chiediamo che la politica anteponga la sicurezza delle persone a ogni ideologia e interesse di partito”. A puntare il dito contro “promesse mancate e responsabilità politiche” sono i comitati riuniti emiliano-romagnoli, rassemblement che riunisce numerosi gruppi di residenti alluvionati, da quelli di Cesena e della valle del Savio a quelli della val di Zena a Bologna, da quelli di Conselice a quelli di Sant’Agata sul Santerno. In particolare, le promesse di “cambio di passo” fatte ai cittadini persino davanti agli alluvionati nell’ottobre-novembre 2024, “sono evaporate”, sostengono. La Regione “ha preferito sostenere, a caro prezzo, la tesi dell’’evento imprevedibile’, affidando a studi universitari costosi e poco utili, la conferma di una narrazione già smentita dai fatti”. “Per noi, il progetto ‘Natura 2000’, imposto dall’Unione Europea- si legge nel documento dei comitati- è stato applicato con superficialità e senza visione. La sicurezza idrogeologica è stata sacrificata in nome di una ideologia ambientalista difesa ad oltranza, trascurando i fiumi e impedendo gli interventi di manutenzione necessari”. “Abbiamo fin dall’inizio messo sul tavolo proposte concrete, frutto di documenti, rilievi, testimonianze di tecnici, geologi, ingegneri idraulici ed oggi si sono aggiunti gli ingegneri agronomi, tutti a confermare quanto da noi sostenuto. Abbiamo denunciato i rischi, indicato gli interventi urgenti, ma siamo stati derisi, esclusi, ignorati da una burocrazia lenta e spesso incompetente”.

I comitati sottolineano che nel frattempo sono state “riconosciute da alcuni magistrati le nostre ragioni, ma non basta. Qualcuno dovrà rispondere dei morti e dei danni morali che resteranno indelebili nelle nostre vite e in quelle dei nostri figli”. “Noi cittadini- si legge ancora- non siamo più disposti a essere raggirati con promesse, convegni e passerelle. Se non saremo ascoltati nei tavoli decisionali prima delle emanazioni ufficiali, saremo costretti a manifestare con forza e con ogni mezzo, perché il tempo è finito”.

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