In un momento di grave crisi energetica come quello che stiamo vivendo, diventa assolutamente strategico, anzi indispensabile, accompagnare le imprese verso una gestione sempre più sostenibile e circolare, disegnando insieme a loro nuove opportunità di crescita puntando sulla rigenerazione delle risorse naturali, l’allungamento del ciclo di vita utile di beni e risorse e l’utilizzo efficiente della materia.
È questo l’obiettivo di Hera Business Solution (HBS), la proposta multiservizio del Gruppo Hera per le aziende che desiderano raggiungere traguardi di sostenibilità misurabili e sempre più sfidanti in un’ottica di economia circolare, avvalendosi delle competenze di un unico interlocutore, e che comprende dalla gestione integrata di rifiuti, acqua potabile, depurazione, fino ai servizi di efficientamento energetico.
Una proposta globale di soluzioni integrate, energetiche e ambientali, sostenibili e chiavi in mano studiate per le singole imprese e che tiene conto della loro complessità.
Inoltre, poiché attraverso i numeri è possibile analizzare meglio i processi e gli impatti, per attivare azioni di miglioramento e rendicontare in modo trasparente ai propri stakeholder, HBS comprende anche un report, il Circular economy report, che riepiloga le performance di sostenibilità ottenute dalle aziende nei vari ambiti: ad esempio, il recupero dei rifiuti gestiti, le emissioni di gas serra evitate, l’energia rinnovabile utilizzata e l’energia primaria risparmiata grazie agli interventi di efficienza.
Con Fruttagel recuperato il 100% dei rifiuti e ridotto del 40% il consumo di energia
Un esempio significativo è costituito dalla collaborazione con Fruttagel, primaria azienda del settore agro-alimentare: nel primo Circular economy report sono stati rendicontati i benefici ottenuti nel primo anno di applicazione del protocollo HBS in ambito economia circolare, rigenerazione delle risorse ed efficienza energetica. Nello specifico, nello stabilimento di Alfonsine nel 2021 è stato recuperato il 100% dei rifiuti non pericolosi prodotti nel ciclo di produzione (pari a 15,6 kg/tonnellata): avendo sottratto questi scarti alla discarica, si è evitata anche l’emissione di 980 tonnellate di anidride carbonica. Il recupero è stato fatto anche sull’idrico: oltre il 20% delle acque in uscita dal depuratore, una volta filtrate e disinfettate, è stato impiegato per usi interni, tipo lavaggio di piazzali e attrezzature. Sul fronte dell’efficienza energetica, è diminuita del 40% l’energia consumata per il trattamento dei reflui del depuratore, evitando così l’emissione di 307 tonnellate di CO2 in un anno.