Happy birthday Mr Fellini, niente Brexit per il cinema

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RIMINI. Divisi (o quasi) dalla Brexit, uniti da Federico Fellini. È a partire dalla Dolce vita, ma non solo, che la Gran Bretagna si appresta a celebrare il centenario della nascita di Federico Fellini, con un calendario di appuntamenti annunciato nelle settimane scorse da parte del British Film Institute.
Mentre sul fronte nostrano stanno per essere presentate le iniziative riminesi per i 100 anni del maestro, a partire dalla mostra “Fellini 100 e La dolce vita Exhibition” che inaugurerà il 14 dicembre a Castel Sismondo, Londra si è nel frattempo mossa con l’istituzione di punta della propria cinematografia nazionale e lo ha fatto annunciando «un intero anno» di eventi in collaborazione con i nostri Istituto Luce e Cinecittà.
Sul fronte estero, non sarà l’unico Paese a mobilitarsi e a dare il segno del valore globale del maestro riminese. Che del resto la fama internazionale aveva iniziato a conquistarsela già agli inizi della carriera, con I vitelloni (1953) prima e poi, inarrestabile, con La strada (1954), primo Oscar come miglior film straniero. Proprio a Londra, all’Everyman Cinema del signorile quartiere di Hampstead – oggi parte dell’Everyman Cinemas Group – il film I vitelloni approdò registrando un grande successo nel 1957.
In tempi più recenti, nel 2004, la Gran Bretagna e Londra in particolare hanno riscoperto il regista de La dolce vita quando al National Film Theater fu organizzata una retrospettiva dedicata al maestro che registrò un sold out dietro l’altro.

Tra gennaio e febbraio 2020, si annuncia ora una nuova retrospettiva completa dell’opera di Fellini al Bfi Southbank, vero e proprio cuore pulsante della Londra di oggi. Si partirà il 3 gennaio, con La dolce vita in copia restaurata in 4K che sarà programmata in contemporanea in vari cinema del Regno Unito. La retrospettiva del Bfi è curata da Pasquale Iannone, docente di cinema e critico cinematografico (Sight & Sound), figlio di italiani ma scozzese di nascita e residente a Edimburgo, dove insegna all’università.
«Con il Bfi abbiamo scelto di proporre i film di Fellini non in ordine cronologico ma individuando dei percorsi tematici», spiega.
Si parte con una sezione intitolata “Walkers and wanderers” (camminatori e viaggiatori) che includerà film come La strada e La voce della luna. Per continuare con "Spectacle and society" (spettacolo e società) che oltre a Ginger e Fred, terzultimo nella filmografia di Fellini, comprenderà anche il film degli esordi, Lo sceicco bianco, e il Satyricon. Mentre i titoli più esplicitamente autobiografici, da I vitelloni a Roma, passando per Amarcord, saranno proposti nella sezione “Self-portraits and dreams” (autoritratti e sogni). E ci saranno ovviamente 8 ½, Giulietta degli spiriti, ma anche i tre film che Fellini realizzò come episodi di altrettanti progetti collettivi: Agenzia matrimoniale (episodio di L’amore in città), Le tentazioni del dottor Antonio (da Boccaccio ’70) e Toby Dammit, che Fellini realizzò nel 1968 per il film collettivo Tre passi nel delirio.
L’intenzione è quella di fare conoscere un Fellini a tutto tondo, non solo quello già noto al pubblico britannico, e farlo conoscere non solo come «il regista che predilige il mondo dei sogni, l’autobiografia, il regista degli eccessi, delle caricature – spiega ancora Iannone – ma con l’intento di scavare nella sua poetica, a torto considerata non engagé, non impegnata, rispetto al periodo storico e sociale».
«I film più conosciuti restano, oltre a La dolce vita, La strada, 8 ½ e Amarcord, che fino agli anni Novanta si poteva vedere spesso anche in tv» racconta Iannone, che ha messo a punto, insieme al Bfi, anche un programma di incontri legati all’opera di Fellini.
«Saranno incontri attraverso i quali vorremmo sottolineare anche i contributi dei collaboratori di Fellini, da Rota a Mastroianni a Ferretti, ma soprattutto il contributo di Giulietta Masina. Di lei parleremo non solo ricordando i film girati con il marito, ma anche quelli come attrice in film di altri. Come ad esempio Fortunella del ’58 con Alberto Sordi, che potrebbe essere un film di Fellini (che firmò la sceneggiatura) ma non lo è».
Il regista fu infatti Edoardo De Filippo, mentre la colonna sonora fu realizzata da Nino Rota, che riutilizzò lo stesso tema per la musica de Il padrino di Coppola.
Il clou della retrospettiva e degli incontri sarà nel weekend del 18 e 19 gennaio, che precede la data del 20 gennaio, giorno del 100° compleanno di Fellini. Con il titolo Viva Fellini! sarà proposto un fitto programma che include oltre a un incontro dedicato all’eredità di Fellini, sul cinema ma anche nella moda, nella musica e nelle arti visive, «talk dedicati anche al rapporto con le città di Rimini e Roma, e alla passione di Fellini per i fumetti e il disegno», fa sapere Iannone.
Un pacchetto di film di Fellini sarà infine reso disponibile online sulla piattaforma Bfi Player, alcuni dei quali inediti per il Regno Unito.

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