Guida Michelin, nuove stelle romagnole

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PIACENZA. Continuano a crescere le stelle in Emilia-Romagna. Ce ne sono due nuove: per la Romagna DaGorini di Gianluca Gorini a San Piero in Bagno, meritata e attesa. In Emilia quella di Iacobucci a Castel Maggiore (Bologna). Tutte quelle che c’erano già sono confermate, e anche se il giorno delle rivelazioni, ieri a Piacenza è stata presentata la 65ª edizione della “Rossa”, fanno meno audience, sono il frutto di un lavoro di alta qualità degli chef e dei loro staff e il segno importante di una costanza. «Nulla di scontato: le stelle conquistate non sono per sempre. Per mantenere tre stelle Michelin bisogna mettersi lì con passione, dedizione e lavorare, lavorare, lavorare…», come ha ribadito Massimo Bottura, il decano degli chef emiliano romagnoli, ancora una volta tre stelle (sono 11 in Italia 130 nel mondo, su oltre tremila ristoranti recensiti dalla stessa pubblicazione).


Nuova stella
Anche la nuova stella romagnola Gianluca Gorini lo sa bene che “lavorare” è la parola d’ordine, e lui tutto sembra, tranne uno che intenda montarsi la testa. «Non ho lavorato per la stella, ho lavorato per il bene del nostro ristorante e dei nostri clienti, questa è una conseguenza. L’obiettivo è sempre stato dare un senso al nostro lavoro. Ora ci sarà uno stimolo ancora più grande, perché sappiamo che è stato apprezzato anche da una guida così prestigiosa. Ma a livello tecnico pratico nulla cambia. Ci hanno dato un riconoscimento per quello che abbiamo fatto e non quello che faremo, perciò continueremo a valorizzare il nostro territorio, la Romagna, la cucina italiana –si confida Gorini dopo il palco e l’emozione, parlando sempre al plurale, includendo la moglie Sara Silvani che nel ristorante cura la sala–. Credo che siamo stati apprezzati per aver costruito un luogo autentico che rispecchia noi stessi, il territorio, la nostra personalità, ci piace fare quello che facciamo e che dà un senso al nostro alzarci la mattina. Mi piace pensare che sia stata avvertita una energia contagiosa». L’emozione, comunque, quella vera, per chi fa questo mestiere è palpabile in questa occasione. «Io ho sempre fatto questo mestiere nella vita, certo è un sogno che si realizza, poi non ho vissuto in funzione di questo. Diciamo che è come per un calciatore vincere il pallone d’oro, non è che lo cerchi però se arriva sei contento». E al suo rientro, in programma già una serata che si annuncia magica con due colleghi d’eccezione, Piergiorgio Parini e Antonia Klugman, il 26 e 27 novembre da lui, DaGorini nel piccolo Borgo di San Piero in Bagno.
Stelle emiliano romagnole
La Guida Michelin Italia 2020 assegna quindi una stella a 328 ristoranti, di queste sono 30 le novità, fra cui le due emiliano romagnole che abbiamo detto. Per la Romagna le altre sono cinque conferme importanti: a Rimini Abocar, che l’aveva conquistata l’anno passato, a Miramare Guido che se la tiene stretta da tredici anni. Poi si riconfermano Il Piastrino a Pennabilli di Riccardo Agostini, il Righi di Luigi Sartini a San Marino, La Buca a Cesenatico. Le due stelle oggi sono 35 a livello nazionale (2 le novità ma riguardano altre regioni, a Venezia il Gam di Enrico Bartolini e La Madernassa di Guarene), in regione ce ne sono due e sono entrambe romagnole. Si tratta di due colonne: il San Domenico di Imola che nel 2020 compirà 50 anni, e il Magnolia di Alberto Faccani a Cesenatico. Del San Domenico la Michelin scrive: «È una delle grandi tavole dello Stivale che negli anni (dal 1970 per l’esattezza!) ha mantenuto il focus su quattro assi cardinali che lo contraddistinguono: tradizione, memoria, ricerca e inventiva. L’eleganza del San Domenico proietta il cliente in un’altra era, quella di una ristorazione “classica ad effetto”, dove chiunque si sente consigliato, coccolato, ospitato…» e ricorre più avanti, ancora una volta, una definizione a cui il San Domenico non è nuovo, ovvero: «tempio della cucina italiana».
Non meno lusinghiero il giudizio per l’altro due stelle della Romagna, Magnolia: «Un’indiscussa realtà gastronomica la cui fama ha ormai valicato i confini della riviera romagnola (…) i suoi piatti memorabili hanno conquistato le due stelle in virtù di costanti quali l’elaborazione, la fantasia e gli accostamenti originali. Ricette che valorizzano le materie prime del territorio, superando, tuttavia, le ideali barriere geografiche». A guidare la classifica del firmamento regionale della tavola, ovvero con le tre stelle, resta Massimo Bottura e la sua Osteria Francescana di Modena, uno degli undici tristellati in Italia, erano dieci ma si è aggiunto il primo milanese della lista, Enrico Bartolini al Mudec.

Regione Bib Gourmand
E se le stelle crescono, a conferma di una ristorazione regionale che sta lavorando bene c’è anche la lista nutrita di Bib Gourmand , che riportiamo sotto, ovvero le cucine che offrono proposte di livello entro i 35 euro. L’Emilia- Romagna è quella che ha ottenuto più “faccine sorridenti” del famoso “omino” che si lecca i baffi, è l’icona che indica un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menù completo a meno di 35€euro. Nella guida Michelin 2020 sono 25 i nuovi Bib Gourmand, fra cui uno anche romagnolo nel Forlivese, per un totale di 266 ristoranti. Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento essenziale nella selezione, ma prioritaria è la passione per la tavola che crea l’atmosfera dei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso ispirate alla tradizione. Ma non solo. Tra le novità, ci sono 3 ristoranti che propongono cucina asiatica. Ecco i punti di riferimento segnalati dalla “rossa” nella nostra regione. Partiamo dalla Romagna e dalla provincia di Forlì: Osteria Bartolini a Cesenatico, La Campanara a Galeata che è appunto la nuova entrata, a Longiano Osteria Dei Cantoni, a Meldola Il Rustichello. La provincia romagnola che totalizza più segnalazioni è Ravenna, con cinque locali in guida: due a Faenza, La Baita e Ca’ Murani, Osteria Bartolini a Milano Marttima, Trattoria Flora a Rangone e La Cucoma, osteria di pesce in campagna, a San Pancrazio di Russi. In provincia di Rimini: Novafeltria Del Turista-Da Marchesi, a Coriano il ristorante Vite di San Patrignano. Nella vicina Emilia partiamo da Bologna: Al Cambio, Osteria Bartolini (che fa il tris di BB), Trattoria di Via Serra. Nella stessa provincia ma ad Argelato L’800 e a Sasso Marconi- Mongardino La Grotta dal 1918. A Ferrara Ca’ d’Frara, in località Gaibana Trattoria Lanzagallo; nel Modenese a Campogalliano Magnagallo, Finale Emilia Osteria La Fefa, Lama Mocogno Vecchia Lama. Piacenza: Monticelli d’Ongina Antica Trattoria Cattivelli, Ponte dell’Olio Locanda Cacciatori, Rivergaro Caffè Grande. a Parma: Fidenza Podere San Faustino, Parma città Osteria del 36, Coloreto Trattoria Ai Due Platani, Gaione Trattoria Antichi Sapori, Salsomaggiore Terme L’Osteria del Castellazzo e a Cangelasio Trattoria Ceriati, a Torrile - Vicomero Romani, Calestano Locanda Mariella. Infine nel Reggiano, aBagnolo in Piano Trattoria da Probo.

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