Guerra in Ucraina, Rimini apre le braccia: "Pronti ad ospitare i profughi"

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Medicine, vestiti, cibo, generi di prima necessità. Ma soprattutto famiglie pronte ad accogliere i bambini in fuga dall’orrore della guerra e delle bombe che cadono in Ucraina, anche vicino agli asili. Domenico Morra vive a Rimini ed è il segretario nazionale dell’Associazione culturale europea Italia-Ucraina “Maidan” e da un paio di giorni riceve continuamente messaggi di persone che si mettono a disposizione.
«La situazione è precipitata» spiegava ieri pomeriggio mentre in fretta e furia preparava il presidio di oggi pomeriggio (dalle 14 alle 16) nell’area del Ponte di Tiberio a Rimini. La comunità ucraina riminese è molto numerosa, conta più di 5mila persone e Morra è per molti un punto di riferimento. A questo punto la sua priorità è quella di mettere in piedi la “macchina degli aiuti”. «Prima di tutto ci sono i bambini da mettere in salvo, soprattutto quelli degli orfanotrofi».

“La paura per chi è là”


La moglie di Morra (Liana Zhuk) è ucraina e nella zona di conflitto ha ancora la mamma di 83 anni, un figlio, un fratello e due nipoti. Ieri era preoccupata e ha preferito non parlare. Nei giorni scorsi aveva manifestato il desiderio di portare a Rimini l’anziana madre e sperava che la diplomazia riuscisse nel miracolo.
«I nostri due nipoti in queste ore hanno raggiunto il padre, il fratello di mia moglie - ha raccontato Morra - perché dove vivevano era troppo pericoloso, vicino all’aeroporto. La situazione non è bella, arrivano missili, bombe. Poliziotti e soldati sono stati mandati al fronte, mentre nelle città è stata creata la milizia territoriale per presidiare le strade ed evitare le azioni di sciacallaggio».

La macchina degli aiuti


Domenico Morra conta di creare un bel gruppo pronto a dare una mano. Il presidio di oggi pomeriggio sarà l’occasione per guardarsi negli occhi. «Ricevo tanti messaggi da persone che chiedono come possono contribuire: vestiti, cibo, medicine. Oppure offrono ospitalità ai profughi, soprattutto bambini. Per il momento il problema è la mancanza di carburante e quindi è difficile dall’Ucraina raggiungere il confine. Siamo in contatto con associazioni che portano i giovani alla frontiera, oppure fanno il viaggio utilizzando il treno. Dono convinto che anche dalla provincia riminese in molti rispondano a questo appello».

“Troppo lassismo”


Commentando la questione politica e il fallimento della diplomazia, Morra non crede a un passo indietro russo. «Se Putin è arrivato a questo punto credo che vorrà conquistare almeno la capitale e poi chi lo manda più via».
C’è una questione, però, che il segretario dell’associazione Italia-Ucraina vuole denunciare perché per lui è inspiegabile. «Il lassismo dell’Europa - scandisce -. Dell’Italia e della Germania. Per un po’ di gas si vendono così tante vite umane. È una vergogna. Basterebbe inibire tutte le transazioni economiche e allora sì che la Russia scenderebbe a più miti consigli in un paio di settimane. La Von Der Leyen ha detto che ci sono scorte di gas per superare l’inverno, per l’inverno prossimo un’altra soluzione si sarebbe trovata. L’unico modo è colpire la Russia da un punto di vista finanziario, se non si fa così non se ne viene a capo».

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