Da venerdì 23 ottobre è in radio e in digitale “Brillare da sola”, il nuovo singolo delle Deva, gruppo tutto al femminile formato da Greta Manuzi, Laura Bono, Roberta Pompa e Verdiana Zangaro. La band si batte in difesa dei diritti della comunità Lgbtoq+ e ha sempre, con le sue canzoni, trattato temi significativi, per sostenere la parità dei diritti e l’uguaglianza tra le persone, di qualsiasi sesso, genere ed etnia.
“Brillare da sola” nasce dall’esigenza di raccontare il coraggio delle donne. Emerge la loro sensibilità mista alla forza innata di reagire a qualunque avversità. Si tratta di mamme, sorelle, amiche, punti di riferimento.
Dicono: «Le donne sono piccole stelle che illuminano la nostra vita e, per questo, saranno sempre in grado di brillare, anche da sole e senza l’aiuto di nessuno. Perché le donne sono uniche e senza di loro la vita non sarebbe mai esistita».
Ne abbiamo parlato con Greta Manuzi, originaria di Longiano.
Manuzi, partiamo da “Brillare da sola”, com’è nata?
«Era nel cassetto da qualche mese. Noi non aspettavamo altro che il momento giusto. Appena ascoltata ci è entrata subito nelle vene. Avevamo la necessità di dare coraggio a ognuna di noi di far brillare la nostra luce. La luce che ognuno di noi ha dentro di sé».
Nella canzone cantate: «Ho imparato come si fa a stare in piedi da sola»; come siete riuscite ad arrivare a questa conclusione?
«Scavando dentro noi stesse, ritrovando il nostro coraggio, ritrovando la nostra vera essenza».
È difficile brillare da sola. Lei ci è riuscita?
«Può essere un percorso difficile, d’altronde la vita non ti regala niente ma basta scavare dentro se stessi. Noi sappiamo chi siamo. A volte la vita ci mette davanti a muri insormontabili. Ma bisogna guardarsi allo specchio e riconoscere chi siamo veramente. A quel punto diventi invincibile».
Il gruppo musicale si chiama Le Deva: perché questa scelta?
«Il nome del gruppo fa riferimento a “I Deva”, spiriti della natura appartenenti alla mitologia di diverse culture e in particolare a quelli dei quattro elementi, fuoco, acqua, terra, aria».
Cosa sperate di comunicare con la vostra musica?
«La verità. Sensibilità. Ciò che pensiamo realmente. Ciò che viviamo. Penso sia il mezzo di comunicazione più immediato».
Lei come si è avvicinata all’arte delle note?
«Fin da quando ero piccola ero sommersa dalla musica. Il mio papà mia ha cresciuta con una sfilza di vinili, a lui piaceva cantare e aveva, ha tuttora, un ottimo gusto per la musica. Ogni volta che tornavo a casa da scuola non c’era spazio per il pranzo ma solo per la mia cameretta e le mie “cassette”. Cantavo per ore e ore ininterrottamente».
Quale significato attribuisce alla musica?
«La musica è il mio mondo. Dove io mi rifugio e do tutta me stessa. La vera me stessa. Autenticità!».
I suoi prossimi progetti?
«Stiamo affrontando un periodo molto delicato. Progetti tanti. Stiamo lavorando a tante nuove canzoni. Siamo più unite che mai».