Green Festival San Marino: vedere l’erba “dalla parte delle radici”

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Dal 23 al 24 ottobre la Repubblica di San Marino torna ad essere la capitale della sostenibilità. Da ormai tre anni, infatti, è il teatro di un evento unico, che associa cultura a scienza, formazione a didattica: il Green Festival. Quest’edizione ha come motto “Vedere l’erba dalla parte delle radici” e ha patrocini d’eccezione: le segreterie di Stato all’Industria, al Territorio e all’Ambiente, all’Istruzione e al Turismo e Cooperazione. E poi: l’Ambasciata d’Italia nella Repubblica di San Marino, il Cesab (Centro di ricerche interuniversitario in scienze ambientali e biotecnologie) e i Castelli di San Marino, Serravalle e Borgo Maggiore. «Quest’anno abbiamo raggiunto un grande traguardo anche perché ci troviamo ancora in un periodo di pandemia. Nella prima edizione, quella del debutto, sono stati in pochi quelli che hanno scommesso sul progetto. Nella seconda ci siamo imbattuti nell’emergenza Covid senza mai demordere e rispettando tutto il programma con le sue tappe e iniziative preparatorie. Abbiamo lavorato molto di comunicazione e tessuto con grande cura la rete di relazioni, che si è rivelata vincente. Creiamo rete attorno all’ambiente: c’è una squadra sempre crescente di persone unite da una visione del futuro che poggia sulla diffusione della bellezza e sulla difesa dei territori. Ecco avere trascorso molta parte del nostro tempo a incontrare e ascoltare le persone che avessero qualcosa da dire su tematiche sociali e ambientali, ci ha permesso di allargare i nostri orizzonti e stabilire legami importanti che poi, come in una reazione a catena virtuosa, ci ha portati a nuove scoperte e a nuovi contatti». Fra le iniziative che il festival sta portando avanti d’intesa con Nagasaki-Brescia Kaki Tree Europe c’è un progetto internazionale, il Kaki Tree Europe, che unisce l’arte, il ricordo e la salvaguardia di testimonianze legate al disastro atomico che ha colpito la città giapponese nel 1945, diffondendo la pianta di kaki che si salvò dall’esplosione. «Esiste una connessione fra un festival ecologico e la cultura della pace. Dove ci sono le guerre, i processi di sviluppo sostenibile e le attenzioni rivolte all’ambiente sono fortemente penalizzati. E non è un caso che il 16esimo degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, è dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive, cioè alla pace. Conoscere la storia e lavorare per la pace significa anche lavorare per la sostenibilità ambientale. Per questo abbiamo inserito il progetto “Kaki Tree Europe” e la lezione di storia locale nel percorso del San Marino Green Festival». «Personalmente ritengo che non è solo come consumatori e adottando uno stile di vita poco impattante che possiamo agire sui cambiamenti climatici – aggiunge l’ideatore Gabriele Geminiani - Specie in un momento in cui la velocità d’azione è un elemento imprescindibile, così come dovremo essere pronti ad accettare sempre più compromessi per contenere gli effetti del cambiamento climatico. È oramai un fatto acquisito che le azioni individuali non incidono in maniera sostanziale nel contesto del problema».

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