Gravidanza e coronavirus, il ginecologo rassicura le mamme

RAVENNA - Non ci sono ancora stati casi di donne positive al Covid che hanno partorito ma gli ospedali di Ravenna, nel caso, saranno pronti. A tracciare un quadro della situazione è il dottor Enzo Esposito, che dirige i reparti di Ginecologia e Ostetricia a Faenza e Lugo. La situazione al momento è relativamente tranquilla ma, certo, «anche per noi questo frangente ha portato diversi sconvolgimenti».

Dottor Esposito, quali sono le accortezze che una donna in gravidanza deve avere in questo periodo?
«In linea generale le stesse che valgono per tutti: proteggersi, lavarsi le mani, evitare di toccarsi il volto. Non è ancora chiaro come si comporta il coronavirus sulle superfici, per cui è meglio prevenire».

In ospedale si riescono ad effettuare le visite?
«Sì, le visite ostetriche sono le uniche che continuiamo a svolgere, insieme a quelle oncologiche. Una buona notizia che si può dare alle madri è che, a differenza di altre malattie come la Sars, sembra che le donne in gravidanza non abbiano maggiore suscettibilità al virus».

Anche se non ci sono stati ancora casi, come verrebbe trattata una donna positiva al Covid?
«In linea generale, a meno di casi in cui sia necessario, è sconsigliato il cesareo. Assolutamente da evitare è invece il parto in acqua che ultimamente era molto richiesto che può favorire la trasmissione del virus al figlio».

Per quanto riguarda l’epidurale?
«Non ci sono controindicazioni in merito, una donna Covid positiva può essere sottoposta ad epidurale».

L’allattamento è possibile?
«Sì, non ci sono problemi di sorta. La donna positiva al virus può allattare ma ovviamente dovrà usare tutti gli accorgimenti per proteggere il piccolo: naturalmente indosserà la mascherina e posizionerà il lettino del bimbo a due metri di distanza la notte».

Come sono organizzati i reparti di Ginecologia negli ospedali ravennati al momento?
«A Ravenna e Faenza sono aperti, e dotato di un percorso Covid nel caso ci siano casi sospetti. Lugo è Covid Hospital quindi al momento Ginecologia è chiusa ma stiamo cercando di tenere un ambulatorio aperto per le visite. Finora c’è stato un solo caso sospetto a Faenza ma si è poi rivelato negativo».

I parti e le visite alle neomamme come sono organizzati?
«In un primo momento avevamo deciso di tenere aperto il reparto ad un solo visitatore che poteva rimanere accanto alla neomamma. Purtroppo abbiamo dovuto stringere ancora di più: ora il padre segue il parto, poi viene a prendere la compagna e il figlio dopo un paio di giorni».

Ci sono state lamentele?
«No, almeno finora. Le signore capiscono che è fatto tutto per il loro bene».

Oltre alla visite come sono stati gestiti gli altri appuntamenti? Ad esempio i corsi pre parto…
«Sono sospesi, tutto ciò che richiede un raggruppamento di persone purtroppo in questo momento non è fattibile. Vedremo se continuerà questa situazione di trovare un altro modo di renderli fruibili».

Alle donne incinte che non hanno sintomi viene fatto un tampone?
«Non è previsto. In generale per le visite programmate le pazienti vengono contattate prima e gli si fanno domande su sintomi e contatti eventuali con casi positivi. Per i casi in urgenza questa procedura non è possibile ma chiaramente si tratta di situazioni particolari».

Cosa deve fare una donna incinta che riscontri i sintomi del coronavirus?
«Contattare innanzitutto il suo medico di base. Un caso come questo se si dovesse verificare sarebbe ovviamente seguito con attenzione. La paziente verrà poi indirizzata verso gli specialisti».

Conferma che i bambini sembrano più “resistenti” al Covid19?
«Sembra di sì, al di là di singoli casi di decessi nel mondo di cui però si dovrebbe conoscere la situazione clinica. Usiamo comunque prudenza, parliamo di un virus che conosciamo ancora poco».

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