Sicuri di non aver già mangiato il granchio blu prima della grande attenzione mediatica dell’ultimo mese? Quelle chele rosso vivo nelle fiamminghe di spaghetti allo scoglio servite in riviera, dove gli scogli non fanno parte del paesaggio costiero, molto probabilmente erano sue, in cottura cambia colore. Ora tutti ne parlano, al punto che anche i critici gastronomici vogliono dire la loro, fra improbabili comparazioni con crostacei più o meno blasonati, dissertazioni sulle consistenze e la sapidità perdendo però di vista la questione principale: qui, nel nostro mare, il granchio blu non dovrebbe esserci. Eppure ci è arrivato, e non da ora, e fa danni. Nell’Adriatico meridionale è sbarcato ancora prima, portato dalle acque di zavorra delle navi da carico da anni, anzi lustri, poi è arrivato anche in quello settentrionale e dunque anche sulla costa emiliano romagnola.

Granchio blu in Romagna: da flagello a business a tavola
