“Sembra tutto già visto. Incapace nelle cose concrete e nei fatti di arginare l’inflazione e il caro vita, di utilizzare risorse europee e rispondere a catastrofi come l’alluvione, la presidente Meloni corre dietro a video e a trovate estemporanee. E allora alla presidente Meloni ricordiamo che anche qui in Romagna c’è un conto da pagare. E non per colpa di un gruppo di scrocconi che si sono alzati dal tavolo senza pagare”. Lo dichiara il coordinatore per l’alluvione del Partito Democratico alla Camera Andrea Gnassi. “È il conto di quella che è stata classificata come la terza catastrofe ambientale mondiale del primo semestre 2023. È il conto degli autospurghi e delle idrovore che hanno aspirato acqua e fango. È il conto delle ruspe che hanno iniziato a liberare le strade dalle frane e a ricostruire gli argini. È il conto delle case distrutte, delle cose care perse per sempre. È il conto degli idraulici, degli elettricisti e di imprese travolte e di famiglie rimaste senza casa. Ecco Meloni: c’è questo conto da pagare ed è salato” prosegue Gnassi. “Aspettiamo che con la stessa solerzia, con la stessa velocità di reazione venga pagato anche questo conto, dopo la letterina di ferragosto all’Emilia Romagna dove si diceva che va tutto bene. Qui non c’è qualcuno che è scappato dal ristorante, ma un governo intero da una regione colpita duramente da una alluvione devastante”.

Gnassi (Pd) a Meloni: “Anche in Romagna c’è un conto da pagare. Qui è stato il Governo a scappare dopo l’alluvione”

Voi del PD che avete combinato al Governo? E perché non chiedete al vostro Bonaccini cosa sia stato fatto in termini di manutenzione e cura del territorio perché la tempesta di maggio non provocasse troppi danni? Guardate la trave nel vostro occhio!
esatto
Pienamente d’accordo.
Certo che anche in Romagna, dopo l’alluvione, c’è un conto salato da pagare!,ma questa volta però è per colpa di chi si è alzato dal tavolo delle progettazioni idrogeologiche senza fare ,né spendere quello che alla Regione le era stato assegnato dallo stato per mettere in sicurezza il territorio!!!!!!!!!!!!!!!!!
Altra dimenticanza: il fiume Reno, dove erano state fatte le opere per evitare le esondazioni è l’unico che non è straripanti, chissà come mai!
Inoltre il territorio della Romagna è a rischio e c’era già stata un’alluvione nel 2019. Ciò denota ancora di più la negligenza del presidente di regione.
Inoltre nella lettera di risposta della premier Meloni a Bonaccini si chiede conto dei documenti riguardanti la tenuta del territorio dal punto di vista idrogeologico ma dalla regione non sono ancora stati inviati, come mai?
saluti.
Da uno studio del WWA si evince che in questo caso il cambiamento del clima non è stato la causa determinante,bensì l inefficienza dell’ uomo.Dovevano essere pronte 22 vasche ne sono state costruite e non finite 12 ,gli argini demoliti dalle nutrie non sono stati ripristinati,i fiumi pieni di alberi e cespugli non hanno fatto defluire l acqua. Tutto questa tesi ambientalista di mantenere inalterato l ambiente ha portato alla devastazione.Oggi abbiamo perso il buon senso ,in questa maniera non salvi l ambiente. in questo caso la regione ha delle grosse responsabilità ,e devono pagare
La classe dirigente italiana ed in particolare quella politica è di scarsa qualità, quella della sinistra è veramente ai minimi termini.
A tenerla in piedi pubblicamente sono i media TV come La 7 e RAI 3 e quelli della carta stampata come Repubblica, Domani ed Unità.