Gli scatti riminesi di Amedeo Montemaggi alla Gambalunga

Per chi non lo conoscesse, il riminese Amedeo Montemaggi, oltre che come storico, saggista e giornalista, trovò il suo spazio nel mondo anche come fotografo. Tramite i suoi scatti riusciva a dare ai fatti non una sterile documentazione, ma il suo occhio creativo gli permetteva di fornire una nuova interpretazione, fatta di luci, sfumature e prospettive inedite, con un’attenta cura nel creare con le sue fotografie immagini il più possibile potenti e significative.
Per Rimini e la sua comunità Montemaggi fu su diversi fronti un personaggio di notevole importanza e rilevanza storico-culturale, e non ha smesso di esserlo nemmeno oggi: nel 2020 infatti, a 9 anni dalla sua morte (10 luglio 2011), tra i suoi effetti è stata rinvenuta un’enorme quantità di negativi, la maggior parte dei quali mai stampati; si tratta di ben 40.000 scatti dal 1954 in avanti, ognuno dei quali documenta dettagliatamente la Rimini della ricostruzione: persone, paesaggi, vedute urbane, scene mondane sono solo alcuni dei soggetti delle foto di Montemaggi che contribuiscono a regalarci testimonianze preziosissime della Rimini della seconda metà del Novecento, fatta di dinamismo, trasformazione, di un’innovazione che coesiste con la preziosità delle tradizioni, e soprattutto fatta di tanta fame di vita, che negli anni del boom turistico ed economico ha avuto l’occasione di essere sprigionata in tutta la sua forza.
Oggi, alle 17, alla Galleria dell’Immagine della Biblioteca Gambalunga, sarà possibile fare questo tuffo nel passato e nell’evoluzione della città grazie alla mostra Rimini ritrovata. Immagini degli anni Cinquanta negli scatti inediti di Amedeo Montemaggi, curata per il Comune di Rimini da Sabrina Foschini e dall’associazione Rimini Sparita, con il coordinamento di Andrea Montemaggi e la collaborazione della Biblioteca Gambalunga, che vuole omaggiare una grande personalità all’interno della storia riminese esponendo un campione di cento immagini tra quelle ritrovate, le più rappresentative del cambiamento dei luoghi che ogni giorno frequentiamo col passare degli anni, quelle che meglio riescono a dare uno spaccato di periodi ormai perduti.
L’inaugurazione sarà preceduta da un saluto del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.
La mostra resterà aperta fino al 12 marzo con ingresso libero, tutti i giorni (compreso domenica e festivi), dalle 10 alle 19.
www.bibliotecagambalunga.it

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui