Cattolica, gli prestano trentamila euro e pretendono la licenza del negozio
Otto anni e qualche mese. È il tempo servito al tribunale di Rimini per arrivare alla sentenza con cui ha condannato per estorsione in concorso e rapina a due anni e 7 mesi Enrico Borriello e ad un anno e 11 mesi Eleonora Acerbis, la “mecenate” che al commerciante cattolichino in difficoltà economica, impossibilitato ad avere una nuova linea di credito dalla banca, aveva “prestato” i 30.000 euro di cui l’uomo aveva bisogno. Prestito che l’uomo ha sempre onorato con puntualità. Senonché, all’improvviso, le regole del gioco sono cambiate. E nonostante la somma da restituire fosse ormai destinata all’esaurimento, la mecenate, spalleggiata dal Borriello, ha alzato gli interessi per la chiusura dell’operazione. Per andare in pari e non avere “problemi”, l’uomo veniva invitato a saldare la pratica consegnando loro la licenza commerciale, dal valore tre volte superiore al debito contratto: 90.000 euro. Una richiesta fatta con una lunga serie di messaggi, dove non venivano lesinate minacce sulla sua persona e su quella dei suoi famigliari.