Gli italiani sono i più spreconi ma in pochi lo sanno

Gli italiani sono tra i più spreconi d’acqua in Europa, con un consumo medio pro-capite di 220 litri al giorno. Un dato che li vede in vetta alla classifica del vecchio continente, visto che la media è di 165 litri. Su questo tema, chi vive nella penisola dimostra di avere una scarsissima consapevolezza: solo 1 su 2 è infatti cosciente del maggiore consumo rispetto agli altri paesi europei, con un dato fortunatamente in progressiva crescita nel corso degli anni (dal 48% del 2019 al 54% del 2022). Interessante anche la crescita di consapevolezza sul tema da parte dei giovani, con un +8% rispetto al 2021 (54% nel 2022 contro il 46% nel 2021). È quanto emerge da una ricerca Ipsos per Finish diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Ampliando poi l’analisi al consumo medio per famiglia, la fotografia non è sicuramente migliore: tenendo presente un’ampiezza media delle famiglie italiane di 2,3 persone per nucleo, il consumo medio giornaliero in Italia è di circa 500 litri, e questo dato è riconosciuto solo dal 3% degli italiani adulti (il 9% nel caso dei giovani). Oltre il 68% è infatti convinto che il consumo medio giornaliero per famiglia sia inferiore ai 100 litri. Relativamente ai consumi, l’acqua si dimostra ancora la meno controllata dagli italiani, con un trend in linea con gli anni passati. Mentre infatti il 40% degli intervistati dichiara di controllare sempre il consumo di energia elettrica e il 38% quello di consumo di gas, un limitato 32% si preoccupa del consumo di acqua. Una buona notizia arriva invece dalle speranze e intenzioni degli italiani in relazione alla gestione delle risorse pubbliche.

Sebbene solo una ristretta minoranza degli intervistati (22%) sia conoscenza di cosa sia effettivamente il Pnrr e abbia fiducia nella corretta allocazione dei fondi previsti, il 43% di essi ritiene che le risorse debbano essere utilizzate per un uso sempre più efficiente della risorsa idrica, dato secondo solo agli investimenti e ricerca in fonti di energia rinnovabile. Solo una persona su quattro ritiene che la scarsità d’acqua sia un problema dei giorni nostri. La maggiore sensibilità, però, c’è tra i giovani che dimostrano ancora una volta una maggiore coscienza ambientalista. Il lavoro è stato condotto a gennaio di quest’anno su un campione rappresentativo di oltre 1.000 rispondenti. La presa di coscienza da parte degli italiani sulla serietà del problema della scarsità dell’acqua è in progressiva crescita, seppur con percentuali ancora ridotte: il 25% tra gli adulti (+4% nel 2022 rispetto all’anno precedente) e il 31% tra i giovani (+15%) ritiene infatti la scarsità d’acqua un problema attuale e generalizzato, mentre sono in lenta decrescita i dati di chi ritiene che la disponibilità d’acqua non sia un problema attuale (7% nel 2022 contro 9% nel 2021) oppure che sia un problema solamente di specifiche aree e in specifici momenti dell’anno (68% nel 2022 contro il 70% nel 2021). La posizione dei giovani, secondo l’indagine, vede una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente tra coloro che ritengono la scarsità d’acqua un problema localizzato in specifiche aree e momenti (53% nel 2022 contro il 73% nel 2021). Rimane infine stabile la percezione degli italiani rispetto alle previsioni del World Resource Institute, secondo il quale l’Italia sarà in una situazione di stress idrico elevato entro il 2040, con il 76% degli italiani intervistati che le ritiene veritiere. In merito a ciò, rimane preoccupante l’idea del 17% dei giovani, secondo i quali queste previsioni sono fatte solamente per diffondere paura tra la popolazione (dato che scende al 12% nel caso degli adulti).

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