Gli Extraliscio presentano il loro nuovo doppio album

Archivio

La prima grossa paura, quella del diabolico virus, è superata, e gli Extraliscio di Mirco Mariani, Moreno “il biondo” Conficconi e Mauro Ferrara hanno cominciato a vivere da vicino il clima sanremese. Lunedì hanno affrontato la prima prova di “Bianca luce nera” sul palco dell’Ariston con l’orchestra sinfonica diretta da Roberto Molinelli, dopo il rinvio per la presunta positività di Moreno. Il quale è stato ripagato appieno dalla paura di non poterci essere: «Essere stati accolti lunedì con l’abbraccio dei musicisti dell’orchestra del Festival, che ti dicono di avere deciso di studiare e suonare musica dopo averti sentito suonare il clarinetto negli anni Novanta nel loro paese, è una soddisfazione impagabile».

Moreno lo ha raccontato ieri durante una conferenza fiume, di presentazione del nuovo disco degli Extraliscio “È bello perdersi”, in uscita il 5 marzo in digitale, cd e vinile. È un album diviso in due parti, la prima di inediti, la seconda – “Si ballerà finché entra la luce dell’alba” – basata su cover riarrangiate, da “Mia cara gioventù” di Secondo e Raoul Casadei, a “Milanesiana di riviera” di Mirco Mariani, al medley “Rosamunda” che verrà eseguito giovedì 4 marzo a Sanremo, con Peter Pichler, fuoriclasse del Trautonium (antesignano dei sintetizzatori moderni). Nel disco anche brani strumentali reinventati da Mariani che suona contemporaneamente 5 strumenti, nel suo laboratorio Lobotron dove colleziona strumenti antichi. Fra gli inediti, i contributi di Pacifico al testo in gara “Bianca luce nera” e a “Ninna nonna nanna” insieme a Elisabetta Sgarbi. La quale, già madrina del gruppo che ha spinto con forza e passione gli Extraliscio a Sanremo, inaugura con il nuovo cd le edizioni musicali Betty Wrong.

La passione sviscerata con cui l’editrice Sgarbi decanta «l’universo Extraliscio» va oltre le ragioni del disco; ricordando il suo film “Punk da balera” dice: «Extraliscio è prima di tutto un progetto culturale – si apre al teatro di Antonio Rezza, al teatro surreale degli Omini, alla letteratura di Ermanno Cavazzoni e ai disegni di Igort perché il mondo Extraliscio è anche disegnato, è un fumetto, e perfetto è Davide Toffolo che canta con loro, pure fumettista. È un mondo inclassificabile e nel nuovo album si trova tutto l’extra di Extraliscio».

Il disco e il liscio extra

“È bello perdersi” è introdotto da Mirco Mariani che lo dedica al maestro Detto Mariani morto di Covid, e fa incontrare la musica elettronica dei Kraftwerk e lamalinconia della morna di Capo Verde: «Sanremo è la balera chiusa che per qualche giorno si riapre». Sulla peculiarità del liscio aggiunge: «Ho suonato con il trombettista Enrico Rava e posso dire che il liscio è la musica più vicina al jazz, rigorosa, difficile. Chi ne parla male è perché non la conosce. Ma ha pure un’altra grande dote: è antidivistica, è una musica altruistica, accende la luce e quindi è una musica moderna».

«Il liscio è gran parte della mia vita – interviene Conficconi –, è un abbraccio continuo. In questo momento è anche un progetto fuori moda, per questo noi, Sanremo, salendo sul palco, l’abbiamo già vinto»

Bianca luce nera

Anche Pacifico (Luigi De Crescenzo), coautore della canzone del Festival, è soddisfatto: «Sono felice di essere un Extra anch’io. Credo che l’imprudenza sia alla base del progetto. Ho scritto una canzone d’amore, ma conflittuale, fra due personaggi che non possono fare a meno l’uno dell’altra, si fanno del male ma si inseguono sempre. Parla del desiderio che è fatto di sentimenti opposti». Il videoclip della canzone, curiosità, è stato girato nella camera anecoica del Polo scientifico e tecnologico dell’Università di Ferrara.

La guest Toffolo

Davide Toffolo è l’ospite degli Extraliscio: «Sono interprete di un brano di emotività speciale; è una canzone che può incontrare la parte femminile di ognuno di noi». Toffolo l’ha pure disegnato, e le 16 tavole di “Bianca luce nera” saranno allegate a Linus in uscita il 4 marzo.

La rinascita del liscio

La rinascita del liscio passa dal recupero della sua autenticità. «Il liscio si era industrializzato allontanandosi dalla sua purezza creativa – aggiunge Moreno –. Il lato positivo è stato l’aver dato da vivere a migliaia di famiglie dove il capo orchestra era tutto: imprenditore, arrangiatore, musicista, ma ciò ha allontanato le radici di questa musica popolare. Con Mirco Mariani e gli Extraliscio ho ritrovato la mia cantina».

E il direttore Roberto Molinelli conferma come il liscio sia musica anche per grande orchestra: «Anche Johan Strauss figlio portava il valzer a Vienna!».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui