Gli Alpini riminesi: ben 27 medaglie al valor militare

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Pensi agli alpini e immagini montagne, sentieri impervi, soldati con la penna nera sul berretto che si inerpicano su percorsi innevati. Mai li collocheresti in riva al mare, in una sfilata a due passi dalla spiaggia. A Rimini, insomma. Eppure, la loro prima missione di guerra, il corpo degli Alpini la fece in Africa, in un territorio caldo, e non certo contrassegnato da monti e colline. Precisa Paolo Piraccini, capogruppo Alpini Rimini: «La Romagna è stata sempre una zona di reclutamento alpini. E abbiamo anche alcune decine di medaglie al valor militare. Con diversi volontari alpini caduti sul fronte durante la prima e seconda guerra mondiale. Certo rispetto ad altri gruppi italiani, ma anche sezioni, abbiamo meno iscritti (80 il gruppo di Rimini, 4000 la sezione Bolognese Romagnola di cui facciamo parte, ndr), ma comunque la nostra appartenenza al corpo è forte e viva». Come gruppo, quello di Rimini, è di recente costituzione, ed ottenere, a distanza di pochi anni, l’Adunata è sintomo di efficienza e buona organizzazione. «Ci siamo ricostituiti nel 2014 – spiega Piraccini – e, d’accordo con la sezione Bolognese romagnola, chiedemmo l’Adunata nel 2017, che ci venne assegnata nel 2019, da svolgersi, però, nel 2020. Che, però, slittò, ad oggi, causa Covid. Finalmente ora ci siamo. È arrivato il grande giorno che tutti noi aspettavamo, quello di sfilare, in 90 mila, sul nostro lungomare». Aggiunge Sergio Giordano, addetto stampa del Gruppo Alpini Rimini: «Il corpo delle penne nere fu impiegato, per la prima volta in un fronte bellico, in Etiopia, nel 1935, durante la campagna d’Africa. In una guerra che si svolse, principalmente, in pieno deserto sabbioso». Nella capitale italiana del turismo, all’ombra di alberghi a quattro e cinque stelle, lungomari dal design futurista e innovativo e spiagge prese d’assalto da turisti in cerca di sole e mare, ci sono, come ricordato da Piraccini, anche tante medaglie al valor militare conquistate con indosso la divisa d’alpino. Come Nelson Cenci: «Un riminese, caro amico di Federico Fellini – spiega Giordano -, alpino e premiato al valor militare durante la ritirata di Russia, che nel libro “Il sergente nella neve” viene raccontato come un capo storico, un sergente tutto d’un pezzo, un alpino che, tra la neve russa, rivedeva le spiagge innevate della sua bella Rimini. Insomma, un amante del mare, ma anche della montagna, che, con convinzione, decise di arruolarsi nel corpo degli alpini». Tanti, dunque, sono stati gli alpini riminesi col berretto con la penna. Ma anche sammarinesi. E per questo l’Adunata è dedicata ai territori di Rimini e San Marino. «Per convincere gli organizzatori dell’Ana a scegliere Rimini come sede – precisa Giordano – abbiamo messo sul tavolo delle trattative le 27 medaglie al valor militare conferite ad altrettanti alpini riminesi e i 40 alpini sammarinesi che si sono distinti sul fronte bellico durante le due guerre mondiali del secolo scorso, quella del 14-18 e quella del 39-45. Questo, sommato al fatto che nei 150 anni di fondazione dell’Associazione nazionale e dei 100 anni di fondazione della Sezione bolognese-romagnola, in Romagna non ci fosse mai stata un’Adunata, ha fatto pendere la bilancia dalla nostra parte. E, così, nel 2020 ci fu, finalmente, assegnata l’Adunata, rimasta, però, congelata per due anni a causa del Covid». Ma l’elenco dei medagliati al valor militare non finisce di certo qui. Continua Giordano: «Un altro riminese che si è distinto per eroismo è Renato Parisano, morto, a soli 21 anni, sul Grappa, durante il primo conflitto bellico. Studente di medicina, ogni giorno scriveva una lettera alla madre per ricordarle quanto l’amasse. Laurea in Medicina, honoris causa, all’ingresso dell’Università di Bologna, in via Zamboni, tra i tanti nomi di studenti scomparsi figura anche il suo. Come non citare, poi, il capitano Aldo Iorio - aggiunge Giordano –, al quale è stato intitolato il gruppo Alpini di Rimini, che ha sede in via Castelfidardo 11. Avvocato, morto nella campagna di Russia del 1943, i dieci reduci che, il 9 gennaio del 1950, si riunirono all’interno del ristorante “La Vecchia Rimini”, pensarono proprio a lui per dare vita al gruppo riminese delle penne nere”. Non solo Rimini. Anche San Marino, ha i suoi alpini. «Uno dei più noti è senza dubbio Italo Gori – conclude Giordano -, che partì come volontario negli alpini e che da D’Annunzio, al quale faceva da assistente, veniva chiamato San Marino». Altro che mare, neve e freddo. Gli alpini sono ovunque. Anche in quei luoghi dove non immagini mai di trovarli. Come nelle città di mare. Come a Rimini.

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